
L’ingresso della casa circondariale di Voghera (Torres)
Voghera, 2 febbraio 2017 - Coltelli artigianali nascosti nel freezer. Scoperti in un luogo dove non dovevano essere: il carcere di Voghera. Pochi giorni fa, durante una perquisizione straordinaria notturna, le armi rudimentali sono state rinvenute in un refrigeratore che si trova in un corridoio della sezione di massima sicurezza denominata AS1. Un luogo dove sono detenuti ergastolani o condannati a pene comunque importanti, anche persone che hanno affrontato il 41bis, in particolare per affiliazioni alla criminalità organizzata, alcuni sono ritenuti molto pericolosi. I coltelli trovati erano manufatti artigianali, in tutto quattro o cinque, ricavati da manici di pentole o scope, con lame e vetri. Da chiarire chi li abbia realizzati e nascosti nel refrigeratore. Ma soprattutto, a cosa sarebbero serviti. Una delle ipotesi è che fosse in preparazione un gesto violento tra detenuti, per tensioni che da tempo si registrano in quella sezione tra le persone recluse. I motivi non sono chiari, anche se non è escluso, oltre a cause di natura personale come eventuali antipatie, anche moventi legati ai retaggi criminali dei coinvolti. Ieri, intorno alle 13,30, due detenuti si stavano per azzuffare e sono stati divisi dal personale del carcere, intervenuto per sedare la violenta lite e dividere i contendenti. Nessuno per fortuna si è fatto male.
Ma nei corridoi della casa circondariale serpeggia il timore che situazioni simili possano verificarsi nuovamente. A maggio dell’anno scorso, nella stessa sezione, un detenuto era stato aggredito da un altro che aveva cercato di picchiarlo, anche in quell’occasione è stato provvidenziale l’intervento del personale. Nella stessa sezione, nell’aprile 2011, i detenuti avevano organizzato una protesta, sfociata anche in uno sciopero della fame, per manifestare il loro dissenso riguardo alle loro condizioni. A marzo dello stesso anno, tre cittadini albanesi erano riusciti a evadere e a fuggire, come conseguenza era aumentata la sorveglianza. I detenuti in protesta lamentavano un inasprimento delle loro condizioni. Nell’aprile 2015 invece, un recluso nella casa circondariale era scappato nel cortile interno e si era arrampicato su un albero, dove aveva passato la notte per protesta, provocando apprensione per le sue condizioni. La situazione si è risolta, fortunatamente, senza feriti.
I coltelli scoperti durante la perquisizione speciale non sono i primi oggetti illeciti che vengono rinvenuti nella casa circondariale. Nel luglio 2015, un’ispezione dell’unità cinofila antidroga della polizia penitenziaria di Bollate aveva portato a scoprire in un’altra sezione di massima sicurezza, chiamata AS3, dosi di hascisc nascoste in mezzo al caffè conservato in un barattolo, trovato nella cella di un detenuto. Ora sono in corso gli accertamenti per chiarire le dinamiche che hanno portato ignoti a realizzare e nascondere i coltelli artigianali nel freezer, per poter risolvere il giallo e salvaguardare la sicurezza dei detenuti e del personale in servizio nel carcere.