Bulli si vendicano a pugni. Ragazzino in ospedale

Pavia, al primo anno delle superiori aveva segnalato le vessazioni subite. Punito. La madre: seguito da psicologo, non vuole tornare a scuola. Ingiusto se lo bocciassero. .

Bulli si vendicano a pugni. Ragazzino in ospedale

Bulli si vendicano a pugni. Ragazzino in ospedale

Due compagni lo hanno adescato nel piazzale davanti alla scuola e un terzo l’ha preso a botte. Matteo (nome di fantasia per tutelare l’adolescente) è caduto a terra col volto tumefatto, ma ha avuto la forza di rialzarsi e avvisare i genitori di quanto gli era accaduto. L’episodio si è verificato alcuni giorni fa, ma soltanto adesso se ne è venuti a conoscenza perché i genitori del ragazzo hanno deciso di parlare per evitare che situazioni simili possano ripetersi e possano esserci altre vittime. "Non dimenticherò mai il viso di mio figlio – racconta la mamma dell’adolescente che vive in provincia e frequenta il primo anno in una scuola superiore del capoluogo –. E non posso neppure smettere di pensare che cosa sarebbe accaduto, se avesse battuto la testa, cadendo. Avrebbe potuto finire in coma o accadere qualcosa di terribile". Trasportato al San Matteo, il ragazzino è stato giudicato guaribile inizialmente in cinque giorni poi prolungati di un’altra settimana.

"I dolori gli stanno passando – aggiunge la mamma –, ma le preoccupazioni di tutta la famiglia rimangono e viviamo tutti un periodo difficile". Dall’aggressione, infatti, Matteo non ha più voluto tornare a scuola e, con l’aumentare dei giorni di assenza teme di non essere ammesso all’anno successivo. "Se avesse avuto delle insufficienze – sottolinea il genitore – non avrei battuto ciglio. Ma mio figlio andava bene, studiava, fargli perdere l’anno per quello che è successo, non ritengo sia giusto. Lui stesso continua a ripetermi che non vuole essere bocciato".

È dall’inizio dell’anno scolastico che il ragazzino ha dei problemi con un compagno di classe che lo insulta, lo provoca e lo deruba. "Fortunatamente mio figlio mi ha sempre raccontato tutto – dice ancora la mamma – e a mia volta ho riferito quanto accadeva in classe al dirigente scolastico. La scuola mi è stata vicina, ma non è cambiato nulla". I genitori hanno sporto denuncia alla Stazione dei carabinieri più vicina a loro. "Ci stanno aiutando – prosegue la donna -, mentre chi non ha fatto nulla sono le persone che si trovavano nel piazzale al momento dell’aggressione a mio figlio. Matteo ora seguirà un percorso psicologico e si riprenderà, un altro ragazzo che frequentava la stessa classe ed era pure lui vessato, invece, non ci va più. Ha preferito cambiare scuola perché all’inizio dell’anno un altro compagno ha preso a botte un’altra persona".

Manuela Marziani