NICOLETTA PISANU
Cronaca

Stradella, Bolondi chiede il rito abbreviato al Tribunale di Pavia

Alla sbarra con l’accusa di caporalato nelle coop della logistica

Guardia di finanza

Stradella (Pavia), 11 aprile 2019 - Il dominus delle coop oltrepadane ha chiesto il rito abbreviato. Giancarlo Bolondi, sotto processo a Pavia con l’accusa di esser stato il vertice di un’associazione per delinquere dedita allo sfruttamento dei lavoratori delle coop che operavano nelle logistiche di Stradella, ieri ha avanzato la richiesta del rito alternativo alla corte. Come lui, anche i co-imputati Stefano Groppi e Daniele Di Maggio, suoi collaboratori. La richiesta precisa mossa dalle difese è quella di un processo con giudizio abbreviato condizionato alla produzione documentale e all’audizione di alcuni testimoni. La tipologia di rito scelta permette di ottenere, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena.

La Corte ha dato la possibilità all’accusa e anche alle parti civili di produrre documentazione di controprova, potranno anche essere sentite le parti offese: «Noi abbiamo la facoltà di offrire anche prova contraria, che è quello che faremo. Un procedimento ordinario per la parte civile sarebbe stato più tutelante. La durata sarà più breve e questo va a vantaggio delle parti offese, un lungo processo sarebbe anche logorante», ha commentato l’avvocato Rosa Foceri che assiste venti parti civili, tutti lavoratori che, secondo le accuse, venivano sfruttati nelle coop che facevano capo all’azienda Premiumnet di Bolondi. Persone che venivano costrette, sotto la minaccia di licenziamento, a lavorare anche tredici ore al giorno.

Ai turni massacranti inoltre, non corrispondeva un’adeguata retribuzione. Il clima era tesissimo, tra le parti civili anche una lavoratrice che nel 2016 venne licenziata alla scadenza del contratto perché aveva chiesto ragguagli sui compensi. Non solo i tre imputati facevano parte del sistema, altre otto persone in autunno compariranno davanti al Gup di Pavia per un altro filone processuale, avendo loro scelto di essere giudicate con riti alternativi. Ieri si è discusso anche dei sequestri, sembra al riguardo sia pendente un ricorso in Cassazione da parte di Bolondi. L’udienza è stata rinviata al 29 maggio.