Muore soffocato a 8 anni: il piccolo Emil vittima di un tragico incidente in comunità

Il bambino è rimasto impigliato con la felpa nella maniglia della finestra mentre si sporgeva dal davanzale. La madre non se n’è accorta

Inutile l'intervento dei soccorritori

Inutile l'intervento dei soccorritori

Cozzo Lomellina (Pavia), 21 gennaio 2021 - Sarà effettuata questa mattina, all’Istituto di medicina legale di Pavia, l’autopsia sul corpo del piccolo Emil, il bambino di 8 anni, originario dell’Azerbaigian, repubblica della ex-Unione Sovietica, morto soffocato martedì sera all’interno della comunità gestita dalla cooperativa Faber (di Inveruno, nel Milanese) di Cozzo della quale era ospite con una altra ventina di donne e bambini richiedenti asilo. L’esame autoptico dovrà sostanzialmente confermare l’esito dei primi rilievi, effettuati sul posto dai carabinieri della Compagnia di Vigevano, che non avrebbero dubbi sulla causa accidentale del terribile incidente che è costato la vita al bambino. Secondo la ricostruzione effettuata dai militari del maggiore Paolo Banzatti, il bambino, che soffriva di una forma particolarmente grave di autismo, stava giocando nella stessa stanza dove si trovava la madre una donna di 41 anni che, ad un certo punto, si è spostata per andare a lavare i piatti. Una versione che ha trovato conferma già nelle ore successive all’accaduto. Emil è salito sull’ampio davanzale di una finestra dalla quale ero solito guardare all’esterno. Lì forse è scivolato o ha perso l’equilibrio; quello che è certo è che è caduto restando "impigliato" con la felpa nella maniglia della finestra. Una sorta di terribile cappio dal quale il bambino non è stato in grado di liberarsi e che non gli ha consentito di chiedere aiuto.

Quando poco dopo la madre è rientrata nella stanza l’ha trovato già cianotico. L’allarme è stato rapidissimo: i tre operatori presenti nella struttura hanno chiesto l’intervento del 118 che ha mandato sul posto il personale medico e una ambulanza della Croce Azzurra di Robbio. Ma quando i soccorritori hanno raggiunto il piccolo Emil il suo cuore aveva già cessato di battere. Gli accertamenti dei carabinieri, arrivati sul posto in quegli stessi minuti, si sono protratti sino a notte fonda per chiarire tutti gli aspetti della vicenda. Da subito è apparso chiaro che si è trattato di un terribile incidente. Emil aveva raggiunto il centro lomellino, qualche centinaio di abitanti, ospite della comunità con la prospettiva di una nuova vita. Forse la sua mamma sperava di avere un aiuto per affrontare il suo disagio e magari regalargli una vita nuova, sicuramente migliore di quella che avrebbe potuto avere nella sua terra di origine. Tutto invece è sfumato in qualche attimo in una fredda sera d’inverno. Dopo l’autopsia la salma del bambino sarà restituita alla famiglia per la celebrazione del funerale.