Belgioioso vieta il passaggio ai Tir "Così perdiamo i nostri fornitori"

L’officina di Filighera è quasi impossibile da raggiungere. Da un lato della ditta le multe . e dall’altro l’ostacolo delle case

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"Abbiamo fornitori che non vogliono più venire da noi a consegnarci la merce per non prendere multe". A lanciare un grido d’aiuto è Cristina Galloni, dipendente della Mmt di Filighera, officina meccanica che realizza prodotti in ferro e acciaio.

L’azienda, che sorge nella zona industriale di Filighera ed è di proprietà dello stesso imprenditore che ha un’altra impresa che si occupa di attrezzature per ferramenta, riceve almeno quattro volte alla settimana il ferro da lavorare che arriva a bordo di autoarticolati. "Per arrivare fin qui – aggiunge Galloni – i Tir devono attraversare Belgioioso, che ha vietato l’ingresso ai mezzi pesanti. Se, per evitare di prendere multe da 51,20 euro per ogni passaggio, decidessero di fare un giro più lungo, si incastrerebbero tra le case. Noi riceviamo camion con barre di ferro lunghe 6 metri, non possiamo farle entrare con mezzi più piccoli. Non c’è soluzione: per venire da noi i Tir devono volare". In base a uno studio commissionato dal Comune di Belgioioso che vuole la tangenziale per bypassare il centro abitato, sono oltre 3mila i camion che ogni giorno passano sulla Pavia-Cremona.

"Noi paghiamo le tasse e non possiamo lavorare – insiste la dipendente di Mmt – Come se non bastassero la pandemia e i rincari del settore dei trasporti dovuti alla guerra, ci si mette questo ulteriore balzello per cui rischiamo di perdere i fornitori storici". Altre aziende della zona industriale hanno cercato di superare l’ostacolo ricevendo i Tir molto presto al mattino o tardi la sera. In alternativa, ci sono imprenditori che pagano di tasca loro le contravvenzioni.

"Abbiamo chiesto una deroga – prosegue Galloni – ma non ce l’hanno concessa. Da noi arrivano autoarticolati anche dall’estero che talvolta ci chiamano per sapere se possono passare. Abbiamo inviato Pec ai due Comuni, alla Provincia e alla Prefettura, ma la Polizia locale non vuole sentire ragioni".

Manuela Marziani