
Battellieri, un'icona per la storia della città di Pavia
Pavia, 31 ottobre 2018 - Un'elegante costruzione a due piani in stile liberty che si affaccia sul Ticino e una casa galleggiante. I pavesi li conoscono bene, rappresentano la Battellieri Colombo, storica associazione remiera nata 133 anni fa. Improvvisamente, però, quella società che, a norma di statuto, si propone di favorire la pratica sportiva dei suoi associati è diventata un night club. Nulla che abbia coinvolto i suoi 154 soci, tra i quali anche due 94enni, che hanno continuato a giocare a bocce e a praticare atletica leggera, canottaggio, canoa e ciclismo.
Eppure, carte alla mano, gli immobili sono stati classificati dal Comune come discoteca e night club di conseguenza per l’anno 2018 il presidente Guido Corsato ha ricevuto il 20 giugno un avviso di pagamento relativo alla Tari (la tassa sui rifiuti) di 3.271 euro. «Gli immobili non sono mai stati adibiti a discoteca e neppure a night club - ha scritto il presidente in una mail inviata al Comune tramite posta certificata -. Sono impianti sportivi come rivela anche la visura camerale». Di conseguenza i 281 metri quadri sul lungoticino devono essere riclassificati e l’ufficio tributi ha ritenuto di doverlo fare, ma parzialmente. Il 27 luglio, infatti, è stata accordata la riclassificazione, ma dal 20 giugno non dal 1° gennaio come se lo stabile avesse ospitato un night club fino alla metà di giugno cambiando successivamente natura. «In virtù della riclassificazione - ha scritto ancora Corsato - l’ufficio tributi ha emesso un nuovo avviso di pagamento per i rifiuti di 1.523 euro applicando la tariffa prevista per le discoteche dal 1° gennaio al 19 giugno e poi quella per gli impianti sportivi che la Battellieri ha regolarmente pagato». Adesso, però, la società che nel maggio scorso è diventata “società cooperativa dilettantistica” vorrebbe un rimborso.
«Dal 1 gennaio 2013 - ha aggiunto il presidente della Battellieri - a seguito della migrazione dei dati dalla Tares alla Tari - gli immobili sono stati classificati come discoteche, night club anziché come campeggi, impianti sportivi. Di conseguenza gli avvisi di pagamento relativi agli anni che vanno dal 2013 al 2108 fino al 19 giugno sono errati». E la società, attraverso una nuova mail con posta certificata inviata il 16 settembre, elencando tutte le somme versate chiede un rimborso che è di circa 10mila euro. «Per noi che chiediamo ai nostri soci meno di un euro al giorno - ha concluso Corsato - quella somma è di vitale importanza».