Pavia - Iniziato in Corte d’Assise a Pavia, presidente il giudice Elena Stoppini, il processo che vede il trentunenne albanese Osman Bilyhu accusato dell’omicidio della conoscente Anila Ruci, trentotto anni, uccisa il 19 aprile 2023 nella sua casa a Scaldasole. Il dibattimento sarà ufficialmente aperto alla prossima udienza del 27 giugno, quando saranno sentiti in aula i primi testimoni chiamati dall’accusa. Ieri il difensore dell’imputato, l’avvocato Stefano De Felice del foro di Milano, ha prodotto una perizia medico legale eseguita da un consulente di parte e relativa alla natura delle ferite riportate dall’imputato. Infatti, l’uomo quando aveva lanciato l’allarme per la morte della donna, era stato lui stesso soccorso e portato in ospedale in quanto aveva ferite da arma da taglio sul corpo.
Per gli inquirenti si trattava di tagli auto-inflitti, mentre la tesi della difesa è che l’imputato e la parte offesa siano stati vittime di un’aggressione da parte di terzi. L’imputato avrà la possibilità di essere sottoposto a esame in aula e quindi di poter parlare. Il delitto era stato scoperto nel pomeriggio quando l’uomo aveva chiamato i soccorsi, mentre secondo la ricostruzione degli investigatori l’aggressione sarebbe avvenuta al mattino presto.
Anila Ruci era stata uccisa con un’arma da taglio. Sembra che imputato e parte offesa vivessero insieme, l’uomo inizialmente era stato ritenuto fratello della donna ma tra i due non ci sarebbero reali legami di parentela. Ruci viveva a Scaldasole dall’estate precedente, prima aveva abitato da alcuni parenti sempre in Lomellina. Lavorava come badante. Parti civili al procedimento, costituite durante l’udienza preliminare, alcuni parenti della donna.