Di padre in figlio, stesso destino. Ancora nei guai la dynasty Filippi

In carcere il figlio di Ettore Filippi, ex vicesindaco di Pavia di Stefano Zanette

 Luca Filippi, 44 anni (Torres)

Luca Filippi, 44 anni (Torres)

Pavia, 17 febbraio 2015 - Di padre in figlio, dagli elogi pubblici al carcere. I carabinieri del Reparto operativo di Pavia hanno arrestato ieri mattina Luca Mariai Filippi, 44 anni, ex-presidente di Asm Lavori ed ex-consigliere di Asm Pavia, attualmente consigliere di Ecolevante (sempre del gruppo Lgh). È il figlio di Ettore Filippi , già vice-sindaco di Pavia (dal 2005 al 2009) ma soprattutto l’ex-poliziotto, capo della squadra Mobile, balzato agli onori delle cronache nazionali per l’arresto (il 4 aprile del 1981) del brigatista Mario Moretti. I guai giudizari, per il padre, erano iniziati nel marzo dello scorso anno, quando era stato arrestato (ai domiciliari) una prima volta con l’accusa di corruzione, per tangenti di oltre 130mila euro. E ancora, alla fine dello scorso anno, una seconda ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari (revocati da poco) per un’inchiesta siciliana su presunte irregolarità in assunzioni alla ditta di pulizie del Policlinico San Matteo, dove era consigliere d’amministrazione.

Il padre Ettore invece non risulta coinvolto nell’operazione denominata “E io pago...” che ha portato ieri mattina in carcere il figlio Luca. Sia dalla Procura che dai carabinieri c’è riserbo sulle indagini ancora in corso, che potrebbero riservare ulteriori sviluppi dopo le perquisizioni di ieri mattina. Per il momento, oltre all’arrestato, ci sono altri 2 indagati, in stato di libertà: l’ex-assessore comunale Antonio Bobbio Pallavicini (ora capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale), al quale viene contestato solo un episodio, e l’imprenditore Pierangelo Scariato, titolare di una ditta che si occupa d’impianti elettrici. Per Luca Filippi invece le accuse sono molteplici, suddivisibili in tre principali modalità d’azione illecita: “mazzette” del 10% sulle fatture di lavori appaltati all’imprenditore, consulenze pure gonfiate per ottenere un tornaconto personale, utilizzo indebito della carta di credito aziendale.

Proprio quest’ultimo aspetto era stato già sollevato da polemiche politiche fin dall’estate del 2013, nei confronti di tutto il Cda di Asm Pavia (da poco revocato dal sindaco Massimo Depaoli). Per ora i carabinieri hanno appurato solo le spese effettuate da Luca Filippi, per un totale di oltre 50mila euro. Per importi molto diversificati: da 3.267 euro a un albergo romano (per 3 notti, in 3 persone), a 1,27 euro per scaricare musica o giochi su internet. Sempre a proposito di cifre, una consulenza che era inizialmente stabilita a 1.800 euro al mese, è poi lievitata fino a 4.600 euro, n 10% “fisso” pare che fosse richiesto per l’assegnazione di lavori elettrici, ma ora le indagini devono esaminare tutte le fatture per tutti i lavori assegnati dal 2011 al 2014.