Appalti aggiudicati con mazzette Terremoto sull’Agenzia per il Po

Cinque coinvolti: il direttore e un dirigente dell’ente il titolare e due impiegate di un’impresa edile

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di Pier Giorgio Ruggeri

Ispezioni anche negli uffici Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) di Cremona da parte della Guardia di Finanza che sta indagando, a Parma, su un giro di mazzette che sarebbero state elargite a dirigenti della sede centrale della città ducale per ottenere degli appalti. A Parma sotto inchiesta, per un’indagine della Procura locale, ci sono cinque persone tra cui il direttore Aipo Meuccio Berselli, un altro dirigente dell’agenzia, il rappresentante legale e due impiegate di un’impresa di lavori edili di Parma la quale, secondo le accuse, si sarebbe aggiudicata degli appalti da Aipo elargendo delle mazzette.

Le perquisizioni sono state effettuate il 1° febbraio e le ipotesi di reato contestate sono di corruzione e peculato. La guardia di Finanza parmense ha documentato come in un’occasione lo stesso funzionario pubblico abbia ricevuto dall’imprenditore una busta con 3.000 euro in contanti. Un altro episodio ha visto invece il titolare dell’azienda indagata e una sua impiegata incontrarsi con un altro dirigente di Aipo nel piazzale della sede della ditta, dove poco prima era avvenuto - tra l’altra dipendente indagata e il dirigente Aipo - un passaggio di buste. A casa di Berselli sono stati trovati in un borsone 3.000 euro avvolti da un elastico, mentre nell’abitazione dell’altro dirigente di Aipo sono state rinvenute diverse buste di denaro per un totale di 23mila euro. Le mazzette trovate sono state sequestrate. L’Aipo, sottolinea la procura di Parma, è tra l’altro destinataria di ingenti somme nell’ambito del Pnrr. Nel pomeriggio di ieri si è riunito il Comitato di Indirizzo di Aipo (formato dagli assessori delle quattro Regioni costitutive) e all’unanimità gli assessori hanno chiesto le dimissioni di Berselli. Per quanto riguarda l’indagine nel suo ramo cremonese, la Finanza di Cremona fa sapere che i colleghi parmensi hanno chiesto un ausilio tecnico, subito fornito dai finanzieri cremonesi. Un esperto informatico ha assistito alla perquisizione, sui risultati della quale c’è il massimo riserbo, visto che le indagini sono ancora in pieno svolgimento.