NICOLETTA PISANU
Cronaca

Ammazzato di botte. Fratello e amico in cella

Confermati, dopo gli interrogatori, gli arresti per Massimo Sgroi e Di Stefano. La vittima, martedì dopo cena, era uscito. Un aspetto da approfondire.

Ammazzato di botte. Fratello e amico in cella

Confermati, dopo gli interrogatori, gli arresti per Massimo Sgroi e Di Stefano. La vittima, martedì dopo cena, era uscito. Un aspetto da approfondire.

La Gip di Pavia Maria Cristina Lapi ha convalidato i fermi di Massimo Sgroi, 52 anni, e Giuseppe Di Stefano, 34 anni, accusati di omicidio in relazione alla morte di Giuseppe Sgroi, 54 anni, di cui erano rispettivamente fratello e amico. Giuseppe Sgroi è stato trovato senza vita nella notte tra martedì e mercoledì nella cucina della casa di via dei Mille a Cilavegna in cui viveva insieme ai due indagati. Ieri si sono svolte le udienze di convalida per i due indagati, che si trovano in carceri differenti, uno a Pavia e l’altro a Vigevano. Massimo Sgroi, che è assistito dall’avvocata Valentina Zecchini Vaghi, ieri ha risposto alle domande della Gip, ribadendo la sua versione dei fatti che aveva già espresso alla pm titolare dell’indagine, Valentina Terrile, nei giorni scorsi. Secondo il racconto di Sgroi, in casa c’era stato un litigio per futili motivi legati alla spesa e alla convivenza. Sembra infatti che il clima nell’abitazione, che un tempo era stata dei defunti genitori dei signori Sgroi, da tempo fosse teso. Da qualche settimana inoltre Di Stefano, da anni amico di Giuseppe Sgroi, era andato a vivere con i due fratelli, una decisione che, ha spiegato Massimo Sgroi alle autorità giudiziarie, lui non condivideva.

Massimo Sgroi ha spiegato che, la sera dell’accaduto, dopo cena aveva salutato e si era ritirato in salotto a guardare la televisione. Aveva poi sentito un tonfo e, andando in cucina a controllare, aveva trovato il fratello a terra. Ieri Di Stefano invece ha scelto di non rispondere alle domande della Gip. La sua avvocata, Alessandra Zerbi, non ha rilasciato dichiarazioni. Le indagini chiariranno la dinamica dell’uccisione di Giuseppe Sgroi, che dopo cena in tarda serata era anche uscito di casa brevemente, per poi farvi ritorno: poco dopo, nell’abitazione, aveva perso la vita. Il fratello indagato ha spiegato alle autorità di non essersi accorto di questo allontanamento. Un altro aspetto da chiarire, questo, così come l’effettiva causa della morte della parte offesa che al momento sembra essere riconducibile a un pestaggio. Non sono stati sottoposti a sequestro oggetti riconducibili a potenziali armi del delitto. A far luce sulla situazione sarà l’autopsia, l’incarico al medico legale sarà formalmente affidato la settimana prossima così come quello al tossicologo.