Alloggi, albergo e spazi per lo sport L’area ex Neca è pronta a rinascere

Pavia, riqualificazione illustrata in Consiglio comunale. La fondazione Banca del Monte: pensiamo al sociale

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di Manuela Marziani

All’orizzonte si intravede finalmente un futuro per l’ex area Neca, dopo una bonifica durata 17 anni, forse la più lunga d’Italia, e un intervento della fondazione Banca del Monte di Lombardia costato finora 45 milioni euro. Gettate alle spalle tutte le traversie, si può pensare a una riqualificazione dell’area puntando sulle vocazioni di Pavia: l’Università e la sanità. Le idee sulle quali la fondazione sta ragionando sono state illustrate l’altra sera in Consiglio comunale dove sono intervenuti il presidente Mario Cera, il progettista Gian Michele Calvi e i vertici della società d’investimenti Redo sgr. "Vogliamo dare alla città spazi edilizi volti al sociale - ha detto Cera - senza stravolgimenti e particolare invasività sul tessuto urbanistico". Affacciata sulla ferrovia, ma vicina al San Matteo l’area di circa 80mila metri quadrati potrebbe ospitare i parenti dei pazienti che si recano al San Matteo che ha 800 posti letto e dove vengono effettuate un milione e 500mila visite ambulatoriali l’anno alle quali, oltre alle prestazioni del Cnao, si aggiungono le 500mila della Maugeri e le 150mila del Mondino. "L’area è tutta bonificata - ha sottolineato Calvi -, ma ci sono zone in cui è possibile qualsiasi tipo di funzione e zone in cui sono possibili per esempio solo strade o parcheggi perché non si può mantenere a lungo la presenza di persone".

In prossimità della ferrovia ci sarà una fascia di protezione magari leggermente rialzata, nella parte centrale un grande parco urbano con campetti e un auditorium all’aperto e al centro su 48mila metri quadrati edificabili, una residenza per 500 studenti, magari un albergo, spazi per lo sport e alloggi privati. I parcheggi pubblici e privati dovrebbero essere interrati e una pista ciclabile realizzata sul Navigliaccio". "Redo si occuperà dell’intervento - ha aggiunto il presidente della Fondazione -, ma noi saremo i garanti dell’iniziativa nell’interesse della fondazione e della città. L’investimento negli anni avrà un ritorno civile ed economico".