Al San Matteo per curarsi e dimenticare la guerra

Sono atterrati ieri pomeriggio a Linate sei bimbi malati oncologici. La gioia del presidente Fontana: "Un raggio di luce in questa tragedia"

Migration

di Manuela Marziani

Appena arrivato Filippo ha espresso un desiderio: mangiare la pizza italiana. E al San Matteo il suo desiderio è stato esaudito da Pietro Castellese del Cral del San Matteo. Filippo è uno dei quattro ragazzi malati oncologici arrivati nel pomeriggio a Linate dall’Ucraina e portato in Policlinico. Sulle spalle hanno diverse ore di viaggio e negli occhi la guerra. "Questa operazione è un raggio di luce nel buio cupo della guerra - ha spiegato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana -. Insieme alla Ong Soleterre volevamo continuare a garantire a questi bambini le cure salva vita". L’aereo della salvezza è partito ieri mattina dalla Polonia e atterrato a Milano con i primi sei pazienti e le loro mamme. Quattro sono stati ricoverati al San Matteo e due all’istituto dei tumori di Milano, ma altri sono arrivati ieri sera per un totale di 12 malati oncologici dai 4 ai 17 anni. "Questi piccoli pazienti - ha detto il presidente di Fondazione Soleterre, Damiano Rizzi - hanno percorso 2.255 chilometri. Abbiamo creato un corridoio umanitario per farli uscire dalla capitale ucraina e toglierli dalle bombe. Tutti i pazienti sono stati evacuati con il personale sanitario e i loro genitori.

È stato un viaggio stremante, in treno, bus e persino a piedi, durante il quale sono state sempre garantite le cure. Abbiamo ottenuto permessi speciali per prenderli nella notte al confine polacco saltando 30 ore di fila d’attesa in ragione delle loro condizioni di salute precarie". Chi è arrivato in Italia ha trovato una psicologa ucraina ad accoglierlo e a fare da mediatrice culturale.

"Le condizioni dei pazienti non sono critiche - ha sottolineato il direttore dell’oncoematologia del San Matteo Marco Zecca -. Uno di loro ha subito un intervento chirurgico e sarà ricoverato in chirurgia pediatrica, gli altri in oncoematologia dove valuteremo se continuare il trattamento iniziato o se passare ad altre terapie più adatte alla patologia di cui sono affetti. Il nostro compito sarà ora quello di curarli e di far sentire loro tutto l’affetto possibile". Altri due ragazzi sono stati ricoverati all’istituto tumori di Milano: "Un maschio di 13 anni - ha aggiunto il direttore generale Carlo Nicora - ha una neoplasia cerebrale, mentre la ragazza di 15 un osteosarcoma. Degli altri attesi in serata, invece, non sappiamo ancora nulla". Altri tre pazienti andranno infine all’ospedale Del Ponte di Varese e saranno soltanto i primi arrivi. Nei prossimi giorni altri bambini sofferenti per malattie oncologiche potrebbero arrivare nelle strutture sanitarie lombarde.