Accolto parzialmente il ricorso di un tifoso contro il Daspo

Pavia, per la Cassazione il gip non ha rispettato pienamente la legge. Il 27enne non dovrà presentarsi in Questura

La Corte di Cassazione ha accolto in parte il ricorso di un 27enne pavese contro un provvedimento del Questore che prevedeva, si legge nelle carte della Suprema Corte, "il divieto di accesso ai luoghi di svolgimento delle competizioni calcistiche per tre anni, con obbligo di comparizione presso gli uffici della Questura per due volte in concomitanza con gli incontri di calcio della squadra Pavia 1911, sia interni sia esterni". La Corte ha ritenuto di giudicare inefficace il provvedimento, limitatamente alla parte relativa all’obbligo di presentazione in Questura, per il mancato rispetto dei termini di legge previsti per presentare memorie difensive.

Infatti, il Gip nel convalidare il provvedimento del Questore "non avrebbe concesso un termine a difesa di almeno 48 ore, termine che, secondo l’orientamento prevalente in giurisprudenza, è necessario per l’esercizio del diritto di difesa". In particolare, si legge ancora nella sentenza, "il provvedimento del questore, come documenta il ricorrente, risulta notificato in data 8 dicembre 2021" alle ore 11,23 mentre il Giudice per le indagini preliminari "lo ha convalidato in data 9 dicembre 2021, ore 14,34, ossia all’interno delle quarantotto ore dalla notifica del provvedimento impositivo della misura". Tenendo conto di ciò, la Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza, dichiarando l’inneficacia del provvedimento relativamente all’obbligo di presentazione.

N.P.