Broni, coltellate alla madre e a se stesso: è morto il 18enne

Il giovane si era tagliato la gola e non ha mai ripreso conoscenza

I carabinieri davanti alla palazzina teatro della tragedia (Torres)

I carabinieri davanti alla palazzina teatro della tragedia (Torres)

Broni (Pavia), 8 dicembre 2018 - Non ha mai ripreso conoscenza e si è spento nella notte, nel letto della Rianimazione del Policlinico San Matteo di Pavia. Portando così a compimento il tragico tentativo di togliersi la vita, dopo aver accoltellato la madre, nell’appartamento all’ultimo piano del condominio Togni, a Broni. Alessio de Leo, 18 anni compiuti da poco, era stato trovato dai soccorritori già in arresto cardiaco. Rianimato e intubato sul posto, il suo cuore aveva ripreso a pulsare. Ma i danni cerebrali riportati nel tempo rimasto in arresto cardiaco erano troppo gravi per consentire al suo corpo di riprendersi. I carabinieri della Compagnia di Stradella avevano posto sotto sequestro il coltello a serramanico col quale il ragazzo si è inferto una serie di gravi ferite al collo, perdendo moltissimo sangue e accasciandosi esanime.

Aveva rivolto contro di sé lo stesso coltello col quale pochi istanti prima aveva colpito la madre, 43enne, con un solo violento fendente tra il torace e la spalla. Trasportata anche lei nello stesso ospedale pavese, le sue condizioni sono però migliorate, almeno quelle fisiche. In base alla ricostruzione fatta dai carabinieri, che hanno eseguito sopralluoghi sul posto e sentito anche il fratello, 20enne, presente nell’appartamento, la tragedia è scaturita da una lite, non la prima, fra il 18enne e la madre. All’origine una situazione economica difficile, che si scontrava con i desideri di maggiore indipendenza del ragazzo. Un disagio famigliare che forse è stato sottovalutato dagli stessi interessati, senza richieste d’aiuto ad esempio ai Servizi sociali del Comune o ad enti sanitari. Nel condominio riferivano di continue liti e anche gli stessi carabinieri erano a conoscenza dei problemi, anche a seguito di precedenti reati, non comunque gravi e che non avrebbero potuto lasciar presagire un simile tragico epilogo. Dal punto di vista giudiziario, la vicenda, in particolare per quel che riguarda il tentato omicidio della madre, viene ritenuta chiusa con la morte del reo. Il magistrato non ha richiesto l’autopsia, dando subito il nulla osta per la restituzione della salma ai famigliari.