STEFANO ZANETTE
Cronaca

Pavia, abusi su bambina con deficit psichico: 63enne condannato a 10 anni

L’uomo, un amico della famiglia della vittima, è stato incastrato da tracce del suo Dna sugli abiti della piccola e dalle telecamere di un parco dove sono avvenuti gli abusi

Bambina che piange (immagine d’archivio)
Bambina che piange (immagine d’archivio)

Pavia, 20 luglio 2020 - E' stato condannato a 10 anni, uno in più di quelli chiesti dall'accusa. Si è concluso oggi al Tribunale di Pavia il processo di primo grado, che si è svolto con rito abbreviato, nei confronti del 63enne pavese accusato di abusi su una bambina di 11 anni con deficit psichico. L'uomo è stato arrestato dai carabinieri (si trova in carcere dall'agosto dello scorso anno), dopo che era venuta alla luce la vicenda per abusi compiuti in un parco pubblico. Nei confronti del 63enne, il reato di violenza sessuale era contestato sulla base di alcuni riscontri come il suo Dna sui vestiti della bambina e anche le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza del parco pubblico.

L'uomo, amico di famiglia dei genitori della sua vittima, avrebbe compiuto gli abusi proprio quando la bambina gli veniva affidata. Ma altri frequentatori dello stesso parco pubblico avevano segnalato la situazione ai carabinieri, che acquisendo appunto i filmati per verificare i sospetti avevano fatto scattare il fermo per scongiurare che gli abusi potessero proseguire. Nel corso del procedimento, l'avvocato Stefano Uggetti, difensore del 63enne, aveva chiesto una perizia psichiatrica sul suo assistito, richiesta non accolta dal giudice Luigi Riganti. La Procura aveva chiesto 9 anni, oggi è stata emessa la sentenza di condanna a 10 anni, in attesa del deposito delle motivazioni e dell'eventuale ricorso in Appello.