Pavia, 4 ottobre 2023 - Da un lato le indagini attraverso le quali ricostruire i fatti, una discussione sulla sicurezza in città, ma dall’altro una risposta dal punto di vista educativo. Dopo l’aggressione a un ragazzo di 14 anni avvenuta in pieno centro in una normale domenica pomeriggio il vescovo Corrado Sanguineti, nell’esprimere solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia, si pone alcuni interrogativi: “Che cosa trasmettiamo e cosa comunichiamo ai nostri figli? Credo sia importante lasciarci inquietare da questi fatti e cercare di promuovere una vera alleanza educativa tra famiglie, scuole, oratori e comunità cristiane, tra coloro che accompagnano i ragazzi nella crescita e che promuovono una umanità che costruisca e non distrugga. Da parte mia e della comunità che rappresento, è un invito a riflettere e un’espressione di vicinanza”.
Preso a pugni e calci, ma anche a sassate, il ragazzino è stato giudicato guaribile in 30 giorni per un trauma cranico e altre ferite, mentre l’amico che ha provato a difenderlo, se la caverà in una settimana. “Rivoglio la mia vita – ha detto il 14enne stanco del clamore mediatico -. Ho iniziato una nuova scuola, voglio costruirmi un futuro. Non sono come i ragazzi che mi hanno aggredito che hanno dai 14 ai 18 anni, ma non pensano a darsi da fare e a lavorare”.
All’origine dell’aggressione forse una litigata che il ragazzino ha avuto in passato con il “capo” della banda in seguito alla quale durante l’estate, aveva smesso di uscire per evitare guai. Per ricostruire la vicenda i carabinieri ascolteranno il 14enne ed alcuni testimoni, oltre a prendere in esame le immagini degli impianti di videosorveglianza presenti nella zona. “Ho detto quello che sapevo – ha proseguito il giovane aggredito -. Ora ho fiducia nella giustizia”.