La grande illusione: il Monza resta in B

L’avvocato Della Valle: "Gli ultimi 12 minuti sono stati una sofferenza unica, ma la promozione l’abbiamo persa a marzo"

La disperazione di Andrea Colpani

La disperazione di Andrea Colpani

Monza - Il giorno dopo delusione e amarezza, condite da una sana dose di rabbia, bruciano ancora. "Gli ultimi 12 minuti, con il Monza che vinceva 2-0 e a cui mancava solo un gol per ribaltare la sconfitta dell’andata (3-0), sono stati una sofferenza unica: non si capisce come sia potuta sfuggire questa promozione...". Parla così l’avvocato Raffaele Della Valle, 81 anni, storico tifoso biancorosso e principe del Foro. Perché il Monza ha mancato il sogno più grande, quello mai conquistato, che a inizio stagione sembrava a portata di mano. La nuova proprietà, l’amministratore delegato Adriano Galliani, lo avevano annunciato al termine di un mercato faraonico: se non fosse arrivata la promozione in A, sarebbe stato un fallimento. E per inseguire il sogno, Galliani (e Berlusconi) ce l’avevano messa tutta: basti pensare ai soldi investiti (passivo appena dichiarato oltre 26 milioni di euro). Eppure, la palla resta sempre toronda. E giovedì sera è arrivata l’eliminazione in semifinale playoff all’U-Power Stadium (ex Brianteo), per mano del “povero ma bello” Cittadella.

I processi sono già cominciati da tempo sui social, molti tifosi sono inferociti, in parecchi incolpano l’allenatore Christian Brocchi, incapace di dare un gioco convincente ai biancorossi, e qualcuno dei big ingaggiati a inizio stagione, soprattutto Boateng. "Spero ci sia un cambio di marcia con qualcuno più esperto in panchina e giocatori che abbiano fame di vittorie" commenta Gigi Tieri, 60 anni, storico supporter - : ma ne ho aspettati 50, ne aspetterò 51!" . "La promozione l’abbiamo persa a marzo - chiosa Della Valle - quando abbiamo lasciato per strada punti decisivi contro squadre più deboli. Boateng ha deluso, mentre Balotelli ha dimostrato di essere in grado di segnare gol decisivi. Peccato, questo campionato sembrava alla portata.... e io divento sempre più vecchio, spero di fare in tempo a vedere quella serie A che sfuggì 41 anni fa (l’avvocato era allo spareggio beffa di Bologna col Pescara nel ’79, ndr )".

E adesso? "Tiferò Cittadella, sono per i piccoli, questa stagione ha dimostrato che avere i soldi non basta". Quello che si vide sfilare da sotto il naso la promozione in A negli anni Settanta fu Alfredo Magni, allora giovane allenatore del Monza: "So cosa significa, a noi capitò per quattro anni di fila". E senza le stesse disponibilità finanziarie. "Noi mandammo 16 giocatori in serie A, ora la prospettiva si è ribaltata. Brocchi? Non si può giudicare dall’esterno. Mi spiace veramente, a 81 anni spero di vedere il Monza in A, ci tenevo. Bisogna ripartire dalle basi, da un progetto". Vuole essere positivo Fabio Riva, presidente del Monza Club San Fruttuoso: "Ho perso la voce a sgolarmi guardando questa partita, potevamo farcela: purtroppo sono stati decisivi i 3 gol subìti all’andata. Ma il rammarico non deve rovinare una stagione da neopromossa che si è arrestata a un metro dalla vetta". Il sindaco Dario Allevi: "Il sogno è solo rinviato".