Calcio, l’anno del nuovo Monza: rotta verso la serie A

In dodici mesi investiti oltre cinque milioni solo nelle strutture, mercato stellare e primo posto. E il pubblico è più che raddoppiato

Silvio Berlusconi allo stadio Brianteo con una sciarpa biancorossa al collo

Silvio Berlusconi allo stadio Brianteo con una sciarpa biancorossa al collo

Monza, 5 gennaio 2020 - Sulla tolda di comando ci erano saliti già il settembre prima, in corrispondenza (per nulla casuale) con il compleanno di Silvio Berlusconi (29 settembre). Si può dire però che il primo vero anno sportivo del nuovo Calcio Monza targato Berlusconi (e Adriano Galliani) si celebra proprio in questi giorni. Era stato infatti nel gennaio del 2019 che la nuova proprietà aveva dato il via a una rivoluzione il cui obiettivo è ormai chiaro, evidente, annunciato. Portare, per la prima volta nella sua storia, il club biancorosso dove non era mai stato prima: in serie A. 

Vale la pena allora tracciare un bilancio. Lo scorso gennaio il Monza si trova in dodicesima posizione, a 14 punti dal primo posto occupato saldamente dal Pordenone. Va in scena dunque la prima rivoluzione sul mercato, con l’acquisto di ben 16 giocatori. Nomi spesso di categoria superiore, per una squadra ancora tutta da fare sul campo. Per dare una mano al nuovo allenatore Cristian Brocchi (spesso in Tribuna lo viene a vedere il suo mentore Fabio Capello) Galliani e soci a gennaio spediscono la squadra in ritiro sull’isola di Malta.

Uno scenario mai visto, specie in un campionato come quello di serie C, ma senza dubbio utile per far conoscere fra di loro i nuovi giocatori. Peraltro, una scelta che si è ripetuta quest’anno, visto che il Monza è appena volato per un altro ritiro, ma questa volta in Spagna, a Palma di Maiorca. Uno dei tanti segni che fanno capire la voglia di grandeur della società.

In campionato, l’iniezione di forze fresche porta i suoi frutti, ma senza particolari sussulti. Il Monza termina il torneo al quinto posto in classifica (l’anno prima era finito quarto) e raggiunge la finale di Coppa Italia di serie C, sciaguratamente persa all’ultimo minuto contro la coriacea ma modesta Viterbese. Ai playoff, il Monza supera invece i primi due turni ma si deve arrendere al terzo contro la sorprendente Imolese. La delusione è tanta, ma non c’è nessuna intenzione di mollare. Galliani, vecchio tifoso biancorosso e vero artefice del nuovo Monza, sin dall’inizio punta sul romanticismo. Il mantra, condiviso con gli ultras, è "sarà romantico". E il Monza, che nel frattempo ha cambiato presidente scegliendo Paolo Berlusconi, si riappropria del suo vecchio nome, A.C. Monza, bandierina sparita nel corso di due dolorosi fallimenti. E durante l’estate la Fininvest continua a investire. Sulle strutture, innanzitutto. Lo stadio Brianteo, ormai obsoleto e fatiscente, è a forte rischio di non essere più omologato per ospitare un campionato professionistico. La Fininvest ci mette allora 5 milioni e 300mila euro. La tribuna stampa era già stata ribaltata (meno scalini da fare per le autorità) e dopo trent’anni era arrivato anche l’ascensore. Stavolta vengono rifatti il terreno di gioco, sia del Brianteo che del centro sportivo Monzello, dove si sceglie il sintetico. Anche l’impianto di illuminazione viene rifatto: le vecchie torri faro erano a 600 watt, per la serie B ne servirebbero almeno da 800. Il Monza si regala luci da 1.200 watt. Le poltroncine della tribuna vengono sostituite e vengono realizzati 4 sky box, autentici palchi vip con poltroncine firmate Pininfarina. Un lusso che pochi club al mondo possono permettersi. I biglietti sono a prezzi popolari. Intanto, la squadra viene completata con un mercato stellare, il più ricco dell’intera serie C. A rinforzare l’organico arrivano (anche) nomi di serie A. Galliani sa che una squadra vincente si costruisce dalle fondamenta: parte dalla porta, dove prende Lamanna, lunga militanza in serie A. In difesa sceglie due pezzi da novanta come l’ex capitano del Palermo Bellusci e Sampirisi. A centrocampo viene ingaggiato Rigoni, ex Chievo. Viene stretto un accordo anche per le divise con un grosso nome della moda, Philipp Plein.

La presentazione? A Lugano. Dove Berlusconi in persona svela la sua ambizione: raggiungere la serie A. Entro due anni. L’attesa si fa altissima. Gli addetti ai lavori sono spesso al Brianteo, dove arrivano anche giornalisti della stampa estera incuriositi dal fenomeno Monza. Il verdetto però lo può dare soltanto il terreno di gioco. La Coppa Italia di serie A ne è un degno antipasto. Il Monza vince in casa del Benevento (attualmente primo in serie B) e mette sotto nel turno successivo persino la Fiorentina (serie A), dalla quale viene eliminato solo a 10 minuti dalla fine. Il campionato inizia con 5 vittorie consecutive, un record per il Monza. Berlusconi si fa vedere in tribuna in quasi tutte la partite, in casa e in trasferta. I tifosi cantano "Silvio portaci in Europa". Intanto la campagna di Galliani per far crescer e nuovi tifosi parte dalle elementari: si producono astucci della squadra e il primo giorno di scuola vengono regalati a tutti i bambini di prima. Nei supermercati (Esselunga) si regalano figurine dell’album della squadra per due anni di fila, e per Natale vengono messi in commercio divise, cappellini, giacche, merchandinsing con il logo del Calcio Monza. 

Intanto in campionato il Monza continua a vincere (record anche di vittorie esterne), con una superiorità a tratti imbarazzante, e si aggiudica a inizio dicembre il titolo d’inverno (ennesimo record). Per Natale, alla sosta, il Monza veleggia a 10 punti di distacco dalla seconda. E la media degli spettatori è più che raddoppiata. Da 2 a 5mila. Unico inciampo, l’eliminazione dalla Coppa Italia di serie C. Per rinforzare la difesa intanto Galliani convince un ex del suo Milan: l’argentino Gabriel Paletta. E prova anche a fare un’offerta per Ibrahimovic. La star 38enne però preferisce tornare al Milan, in serie A. Ma non è finita qui, un nuovo mercato è alle porte. Berlusconi (83 anni) e Galliani (75) hanno una fretta indiavolata di coronare il loro ultimo sogno.