Sfuma la candidatura di Acampora (PizzAut), Pd e 5Stelle con Cappato: è lite

La richiesta di un nome civico del territorio si scontra con la scelta di Elly Schlein. E con il no del diretto interessato: sono troppo impegnato con la mia missione

Nino Acampora

<p>Nico Acampora, fondatore di PizzAut</p>

Monza, 14 settembre 2023 – Alla fine la candidatura civica tanto cercata dalla base del Pd del territorio Brianzolo è sfumata. Non solo per il via libera dato a Marco Cappato da Elly Schlein, fra i mal di pancia della componente riformista e cattolica, ma anche per il «no» pronunciato da Nico Acampora, il fondatore di PizzAut, che tanto da parte dei democratici quanto da parte dei Cinque Stelle sarebbe stato il nome ideale da schierare per la corsa al Senato delle suppletive del 22 e 23 ottobre in Brianza, dove si dovrà votare il sostituto di Silvio Berlusconi.

L’operazione con mister PizzAut

L’operazione comincia nei giorni scorsi, quando da Monza parte una lettera sottoscritta anche da 18 sindaci a sostegno di una candidatura che fosse «espressione del territorio». Sulla busta virtuale l’indirizzo è quello di Elly Schlein, che oggi ha rotto gli indugi e varato l’appoggio a Marco Cappato, esponente radicale che provoca, via Facebook «amarezza» e «perplessità»  da parte di riformisti e cattolici. L’ipotesi di candidare Acampora, fondatore di PizzAut, era di fatto il mezzo per raccolgiere, già in partenza, il via libera dei grillini. Ma a mettere fine alla corsa prima ancora di iniziare è proprio il diretto interessato.

Le indiscrezioni

«Oggi RaiTre ha parlato di voci che mi avrebbero visto candidato alle elezioni suppletive del Senato nel collegio di Monza – scrive Acampora sul profilo Facebook di PizzAut -. Subito mi hanno chiamato alcuni amici e alcune famiglie, qualcuno contento di poter avere nel nostro Parlamento una voce vicina alla persone con disabilità, altri preoccupati per il futuro di PizzAut».

Il passo indietro e la spiegazione

Alla fine però ha prevalso l’idea di un passo indietro. E Acampora spiega: «Sono stato effettivamente contattato da il Movimento 5 Stelle e dal PD che mi hanno proposto una candidatura alle elezioni suppletive nel collegio monzese, individuando nella mia figura un esponente della società civile capace ricevere consensi e di tenere compatto il centrosinistra.

Ho ringraziato per la stima e la fiducia che ho davvero apprezzato, ma ho rifiutato l'invito a candidarmi», conclude il fondatore delle pizzerie che danno lavoro ai ragazzi autistici, che ha alle spalle una lunga esperienza come assessore all’istruzione nel comune, a guida centrosinistra, di Cernusco sul Naviglio, carica dalla quale si è dimesso proprio in contemporanea all’apertura al pubblico del secondo ristorante di PizzAut, a Monza. Dove all’inaugurazione del locale si presentò anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«Resto coi ragazzi»

«L’'impegno nei confronti di PizzAut e dei suoi ragazzi – prosegue Acampora – ha per me la priorità su tutto. Non è possibile fare bene il senatore, in caso di elezione, e fare contemporaneamente bene PizzAut, un progetto che necessita di molte attenzioni, di molto tempo e di molto amore. Chiedo scusa se non accettato e Spero di non aver deluso nessuno». Conclude.

Cappato indigesto ai cattolici

Un rifiuto che spariglia le carte nel “campo largo” del centrosinistra e mette fuori partita la componente moderata e cattolica, da sempre vicina al progetto di Acampora e che aveva fatto più di un pensiero sulla sua figura. Dopo il rifiuto, strada spianata al radicale Cappato. Una decisione, spiegava mercoledì sera Igor Taruffi, responsabile dell’organizzazione del partito e braccio destro di Schlein, per «non frammentare lo schieramento che si oppone alla destra», in un sistema elettorale maggioritario «che premia chi ottiene anche e solo un voto in più».

«Non c’era altra strada»

Non a caso Cappato aveva lanciato l’appello a tutto il centrosinistra a fare squadra in nome della difesa dei diritti contro «questa destra», rappresentata da Adriano Galliani, ad del Monza e amico di Silvio Berlusconi. Ma l’anima cattolica del Pd storce il naso su battaglie come aborto e fine vita. «È una figura divisiva, specie agli occhi del mondo cattolico e di chi critica un certo progressismo di maniera», conclude Stefano Lepri, cattolico, ex deputato e componente della direzione nazionale Pd. Ma il no di Acampora non ha lasciato, forse, alternativa all’accordo con Cappato.