Agrate Brianza: Sk dice no all’offerta St. Rischiano il posto 39 ingegneri

Il colosso dei microchip pronto ad assumere i “cervelli“ licenziati, ma la dirigenza coreana ha rifiutato

La protesta degli ingegneri SK

La protesta degli ingegneri SK

Agrate Brianza –  “St è pronta ad assumere in blocco gli ingegneri di Sk Hynix, ma i coreani non vogliono trattare con il colosso del chip". Per Matteo Moretti, segretario confederale Filcams-Cgil, "dietro a questa doccia fredda ci sarebbe una vendetta degli asiatici. Colpa della ruggine rimasta dopo un primo tentativo di accordo fra i due gruppi, prima che fallisse e venisse annunciata la chiusura del Centro di ricerca agratese e il licenziamento dei ricercatori".

“Grazie alla mediazione della Regione e delle istituzioni – spiega Moretti – St che in un primo momento aveva selezionato una quindicina di specialisti da integrare, ora è disponibile a prenderli tutti, a patto però che le condizioni vengano discusse al tavolo con l’attuale datore di lavoro. Ma Sk si è rifiutata: assurdo".

Lo stato di agitazione dei lavoratori prosegue e oggi al Pirellone c’è un nuovo incontro fra le parti. "Siamo al paradosso – continua il segretario – una volta tanto potremmo chiudere salvando occupazione e know-out, mantenendo tutti i posti e conoscenze sul territorio, e invece rischia di saltare tutto".

In Regione si proverà a "ridurre a più miti consigli la dirigenza", anche se pare che il no sia arrivato direttamente dal quartier generale coreano. A fianco di sindacati e ingegneri si sono schierati anche Comune e Provincia.

È cominciato tutto a marzo con la decisione irrevocabile della proprietà di eliminare dalla propria mappa il polo brianzolo, "una fucina di professionalità capace di creare prodotti di altissimo livello in un settore strategico come le memorie Nand dei chip – spiega Moretti –. Una decisione irricevibile alla quale ci siamo sempre opposti. Non ci aspettavamo la stessa chiusura di fronte alla soluzione ideale che si sta profilando e fra poche ore faremo di tutto per invertire la rotta. Anche perché, diversamente, parte del personale rischia di rimanere a spasso e non possiamo avallarlo".

La scelta di Sk era parsa "più che mai incomprensibile anche alla luce dei numeri del gigante asiatico, secondo produttore al mondo del settore con 34 miliardi di dollari di fatturato e 1,7 miliardi di utili. Cifre da capogiro che non giustificano in alcun modo il sacrificio di Agrate".