Monza, l’incontro sulle professioni di domani. ll futuro del lavoro passa dai robot allo sport 4.0

Sono ormai primitivi digitali 6 giovani su 10. e le aziende faticano a trovare le competenze di cui hanno bisogno tra i diplomati

Nelle aziende manifatturiere cresce l’attività di robot guidati dall’intelligenza artificiale

Nelle aziende manifatturiere cresce l’attività di robot guidati dall’intelligenza artificiale

Monza – Monza capitale delle professioni del presente e, soprattutto, del futuro. Quelle che animano e animeranno il mondo della sicurezza informatica, della robotica e dell’intelligenza artificiale, del marketing digitale e dello sport 4.0. È questa la mission di AMMI, Academy of management for Made in Italy, attraverso il suo Its (Istituto tecnologico superiore) e i quattro percorsi dedicati. Obiettivo, "formare professionisti di alto livello di cui le aziende hanno bisogno e che spesso non trovano", la prospettiva di Luca Massone, presidente di Fondazione AMMI. Lo dicono i numeri: il 42% degli iscritti all’università abbandona prima della laurea. E solo il 41% dei giovani tra i 20 e i 24 anni ha competenze digitali avanzate.

Il numero di giovani NEET (che non studia e non lavora) ha superato i 2 milioni (con forte prevalenza femminile) e siamo ultimi in Europa (23%, contro una media europea del 14%). E ancora, soprattutto, una volta su due, le aziende italiane non riescono ad assumere le persone con le competenze digitali che cercano; siamo terzultimi al mondo in questa graduatoria: "I ragazzi hanno bisogno di competenze spendibili per tanti anni, che permetteranno loro di essere protagonisti del mercato del lavoro di oggi e di domani". Teoria, ma soprattutto pratica. Concreta, con stage nelle aziende. Senza trascurare lo studio dell’inglese professionale specifico.

Le realtà analoghe agli istituti tecnologici superiori, in Germania hanno conquistato uno studente su tre che esce dalle superiori, uno su cinque in Francia e uno su sei in Spagna. In Italia la strada è solo all’inizio. Formazione “sartoriale“ che chiedono le stesse aziende. A cominciare dal presidente provinciale di Assolombarda Gianni Caimi che da tempo sottolinea la necessità di puntare su "scuole di alta formazione post diploma che servono a creare le figure che mancano. Ma occorre anche un cambiamento culturale, bisogna ridare importanza a certe tipologie di impiego perché siamo abituati a trattare le aziende manifatturiere come se limassero ancora il ferro. Non è più così. Scuole, università, ma anche aziende e tutti i luoghi di lavoro devono essere centri di formazione e di cultura".