Meda (Monza e Brianza) – Quando si parla di legno arredo e di design si parla di Meda. E quando si parla di Meda il pensiero va non solo alla caratteristica di città del mobile, ma anche al premio Compasso d’Oro: il maggiore riconoscimento nel campo del design, che viene assegnato puntualmente ogni due anni a progettisti e aziende che al concetto della funzionalità del bene prodotto riescono anche ad abbinare il bello. Gli artigiani medesi sanno benissimo qual è la ricetta giusta. E la città, non a caso, è la più premiata nella storia del prestigioso concorso. Il primo riconoscimento, addirittura, risale alla primissima edizione, quella del 1954. In tutto quindici premi e, naturalmente, tra loro anche Meda con Cassina. Un’azienda che dell’utile e del bello ha fatto la sua ragione di vita e che, ancora oggi, viene riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Sotto i riflettori la sedia modello 683 progettata da Carlo de Carli, giudicata “esempio di una reale originalità d’autore, un pezzo di essenzialità formale e di composizione strutturale, un vero modello tipico”.
Segnerà un’epoca così come altri oggetti di design premiati in quella edizione. Tra tutti, la macchina da scrivere Olivetti Lettera 22. Cassina era già un’azienda di grido. Punto di riferimento, luogo dell’innovazione, capace di richiamare i più grandi design per firmare opere d’arte. Sarà tuttavia necessario attendere 16 anni, ovvero il 1970, per il secondo Compasso d’oro. Questa volta non più per una sedia, bensì per la poltrona Soriana, progettata da Afra e Tobia Scarpa “in considerazione - così recita la motivazione del premio - della complessità dell’immagine raggiunta con mezzi costruttivi e tecnici di notevole semplicità e coerenza”.
Nel 1979, prima edizione organizzata dopo quella del 1970, Cassina cala subito il tris. Ancora una volta il mondo del design rimane incantato per una poltrona. O, meglio, per la poltrona-divano Maralunga. La firma è davvero d’autore: è di Vico Magistretti, uno dei grandi nomi dell’architettura e del design mondiale. Nel 1991, dopo prodotti di successo e uno sviluppo che non conosce confini, l’azienda riceve un nuovo compasso d’oro. Questa volta come premio allo sviluppo della produzione industriale di design. Non sarà l’ultimo riconoscimento. Nel giugno 2024, infatti, la sedia 699 Superleggera di Gio Ponti, in produzione dal 1957, è stata premiata con un nuovo Compasso d’oro. Il bello, tuttavia, genera il bello. Se Meda è la città più premiata col Compasso d’oro, lo deve anche a chi qui è nato, ha sviluppato la sensibilità per il design e ha trasformato il suo talento in successo: due Compassi d’oro anche per il designer Antonio Citterio. Uno nel 1987 con la seduta Sity (di B&B Italia) e l’altro a pochi anni di distanza, nel 1994, per il sistema di cassettiere Mobil (prodotte da Kartell).