Monza, imprese e consumatori schiacciati dai debiti: crescono del 60% le richieste di aiuto

La provincia di Monza è seconda in Lombardia dopo Milano per numero di richieste alla Camera arbitrale che gestisce le crisi. In sei mesi presentate 157 istanze: solo una su dieci viene respinta

Dal 2017 ad oggi sono state depositate 1.206 richieste di aiuto

Dal 2017 ad oggi sono state depositate 1.206 richieste di aiuto

Crescono del 60% le richieste d’aiuto da parte di imprese e consumatori che devono fare i conti con il sovraindebitamento. E la provincia di Monza e Brianza si piazza al secondo posto in Lombardia dopo Milano. Il preoccupante bilancio emerge dai dati della Camera Arbitrale di Milano, società interamente partecipata della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, che con il suo Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione controllata si occupa dal 2017 delle crisi da eccesso di debito del consumatore, dell’impresa minore (sotto soglia fallimentare) e di realtà specifiche come l’impresa agricola, la start up o le associazioni professionali.

Dal 2017 ad oggi sono state depositate 1.206 richieste di aiuto da parte di realtà eccessivamente indebitate e in squilibrio economico e finanziario. Milano rappresenta il 23% del totale con 274 domande depositate ed è quindi l’area geografica più interessata dal fenomeno, ma il territorio di Monza e Brianza segue a poca distanza con il 17% pari a 202 domande. Il fenomeno del sovraindebitamento risulta in costante aumento: nel primo semestre del 2023 sono state depositate 157 istanze, con un incremento del 59% rispetto alle 99 istanze depositate nello stesso periodo dell’anno precedente.

"Questo incremento riflette un generale stato di difficoltà economica stratificato negli anni che può trovare nel nostro servizio di gestione delle crisi un valido supporto – le parole di Rinaldo Sali, vicedirettore della Camera Arbitrale di Milano e responsabile dell’Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione controllata del patrimonio –. Il nostro impegno sul territorio e a favore del sistema economico e sociale è di aiutare il consumatore e il piccolo imprenditore non ammissibile alla procedura di fallimento a risollevarsi e a trovare una possibile via d’uscita per far ripartire la propria attività".

Per quanto riguarda il profilo dell’indebitato, il 62% di chi ha presentato la domanda di sovraindebitamento è un consumatore, mentre nel 38% dei casi si tratta di imprese, ex imprenditori e ditte individuali. In media sono necessari 500 giorni per la conclusione della pratica.

La procedura della Liquidazione controllata del sovraindebitato è la più utilizzata: è stata scelta nel 56% dei casi. In particolare il debitore presenta una proposta per il rientro del debito o per la liquidazione del patrimonio. Il gestore della crisi, l’esperto nominato dall’Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione controllata, analizza la situazione debitoria e la attesta in una relazione che viene presentata al giudice.

Il Tribunale, su istanza del debitore, può omologare la proposta oppure rigettare l’istanza. Su 1.206 domande depositate dalla Camera Arbitrale di Milano dall’inizio della sua attività, un terzo è stata archiviata d’ufficio per mancanza dei requisiti necessari, mentre le restanti, dopo essere state gestite e processate dal gestore della crisi, sono state presentate al Tribunale, che ha provveduto all’omologa nell’88% dei casi. Solo nel 12% dei casi i giudici hanno rigettato il piano di rientro presentato.