Ceriano Laghetto, chiude la Gianetti Ruote: accampamento di protesta

I 158 dipendenti licenziati davanti ai cancelli dello stabilimento: "Presidio a oltranza". Appello al premier Draghi

I lavoratori della Gianetti Ruote

I lavoratori della Gianetti Ruote

Ceriano Laghetto (Monza) - Presidio a oltranza alla Gianetti. Operai e sindacati non lasceranno più la fabbrica, ieri hanno montato le tende davanti ai cancelli in via Stabilimenti: "Difenderemo i nostri diritti con tutti i mezzi". I 158 lavoratori licenziati via mail dopo l’ultimo turno sono già un caso nazionale. La Uilm chiede l’intervento immediato del presidente del Consiglio: "Mario Draghi aveva garantito personalmente l’accordo con Confidustria per evitare situazioni traumatiche come questa", dice il segretario brianzolo Francesco Caruso "e oggi il nostro appello è rivolto direttamente a lui: lo faccia rispettare o scoppierà una bomba sociale". "È una barbarie, qui si calpesta la dignità delle persone – aggiungono Pietro Occhiuto, alla guida della Fiom provinciale, ed Eliana Dell’Acqua della Fim-Cisl –. Quella della Gianetti Ruote è un’operazione priva di fondamento della quale erano all’oscuro le stesse organizzazioni datoriali". Due gli scenari che si profilerebbero all’orizzonte per i metalmeccanici: "La scelta della proprietà di tenersi il marchio e di produrre nell’altro sito di Carpenedolo (Brescia), o di cedere il know-how brianzolo alla concorrenza turca".

La lettura nasce dalla specificità della fabbrica acquisita dal fondo Quantum Capital Partner nel 2018: " A Ceriano ci sono professionalità altamente specializzate e commesse che garantiscono l’80% del giro d’affari, è in uscita una consegna per Harley Davidson anche in questi giorni. Il lavoro non manca affatto. Nel Bresciano, invece, si fa una produzione completamente diversa, più standardizzata, per trattori e camioni di marchi come Iveco, Scania e Man e Volvo". Quanto agli investimenti, "i 20 milioni di cui parla oggi il fondo in realtà risalgono alla precedente proprietà, semmai loro si sono occupati dell’ultima fase".

Il livello di scontro in azienda è stato forte fin dall’inizio "la Gianetti è già stata condannata tre volte per condotta anti-sindacale. Un anno fa eravamo stati costretti a fare un’assemblea sotto il ponte dopo che la direzione ci negò lo spazio all’interno della fabbrica. In discussione allora c’erano le misure anti-Covid". Sulla vicenda si muove anche la politica. Il Pd e Sinistra Italiana porteranno subito il caso in Parlamento con un’interrogazione, mentre Fiom e Uilm hanno chiesto un incontro urgente in Regione.