GABRIELE BASSANI
Economia

Crisi Galimberti, doccia fredda: sabato chiude i 7 negozi

Il commissario straordinario De Filippo ha scritto a tutti i lavoratori: "Le condizioni finanziarie della società non consentono la prosecuzione"

Negozio Euronics

Negozio Euronics

Limbiate (Monza), 2 febbraio 2021 -  Il rischio paventato dai sindacati sabato si è concretizzato nel giro di poche ore con una lettera inviata a tutti i lavoratori della Galimberti Spa in amministrazione straordinaria: da sabato 6 febbraio le saracinesche dei 7 negozi attualmente attivi in Lombardia resteranno abbassate. "Le condizioni operative e finanziarie della Società, purtroppo a voi ben note, non consentono l’ulteriore prosecuzione delle attività di vendita", scrive il commissario straordinario Maurizio De Filippo, che da circa un anno ha ricevuto l’incarico dal Ministero dello Sviluppo Economico per provare a salvare l’azienda, che si trascina in difficoltà economiche da qualche anno. "Le chiusure imposte per la pandemia, durante il periodo natalizio e nelle successive settimane - prosegue la nota del commissario - hanno, infatti, comportato un calo delle vendite, che ha aggravato il precario equilibrio economico finanziario in cui l’azienda già si trovava". La decisione quindi è ormai presa: chiusura di tutti i punti vendita Galimberti da sabato con contestuale collocazione di tutto il personale in Cassa integrazione Straordinaria o eventuale altro ammortizzatore sociale cui sarà possibile fare ricorso a zero ore.

Lo stesso commissario assicura che gli attuali incassi permetteranno il pagamento del mese di gennaio 2021. La notizia della chiusura dei negozi arriva proprio a ridosso della data che potrebbe rappresentare una speranza almeno per una parte dei circa 200 attuali lavoratori di Galimberti Spa. Dopodomani, giovedì 4 febbraio, infatti, ci sarà la valutazione delle eventuali offerte pervenute per l’asta pubblica che riguarda tutti i 7 punti vendita della catena dell’elettronica fondata a metà degli anni Ottanta da Ilario Galiberti e poi gestita sempre dalla famiglia di Barlassina.

Con una base di 2,34 milioni di euro complessivi, sono in vendita, in maniera distinta e separata, i negozi di Limbiate (sede anche del magazzino, della logistica e dell’amministrazione), di Seregno, di Milano Corso Buenos Aires e di Milano via Solari, di Como, di Pavia e di Lonato sul Garda (Bs). "Nella migliore delle ipotesi, per i negozi che saranno assegnati all’asta, i lavoratori potrebbero tornare in servizio sotto una nuova insegna nel giro di un paio di mesi, per tutti gli altri invece si apre un futuro carico di incertezze" -commenta Andrea Montanari di Filcams Cigl Brianza. Il commissario straordinario De Filippo conclude la sua lettera ai lavoratori scrivendo: "Stiamo mettendo in campo tutte le iniziative per garantire livelli occupazionali e ammortizzatori fino a dicembre".