Call center, un filo di speranza per i 54 licenziati da Mediobanca. Tre società pronte ad assumerli

Mediazione positiva al Pirellone, gli operatori rimasti a spasso dovrebbero essere ripresi in blocco

Call center, un filo di speranza. I 54 “licenziati“ da Mediobanca. Tre società pronte ad assumerli

Call center, un filo di speranza. I 54 “licenziati“ da Mediobanca. Tre società pronte ad assumerli

Adesso tutte e tre e le società pronte a subentrare si sono convinte ad assorbire il personale di Network Contacts, il call center di Concorezzo abbandonato da Mediobanca che dal 31 agosto ha disdetto la commessa.

I primi segnali positivi arrivano dopo la mediazione della Regione sulla vertenza aperta da luglio e che coinvolge 54 operatori. In un primo momento "solo una delle ditte che arriveranno, la Meglio Questio, si era resa disponibile al passaggio del personale, ora, anche le altre due, Covisan e Numero Blu". Ieri, ad annunciare la svolta, è stato Marcello Ventura, presidente della IV Commissione Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione del Pirellone, dopo un incontro con le parti. L’assunzione avverrà in automatico. "Clausola disattesa", avevano denunciato i sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e UilCom. Il passaggio di testimone si inserisce in un’operazione più ampia che ha per protagonista il centro chiamate che ha avviato la procedura di licenziamento per 280 operatori, fra Puglia (Molfetta) e Brianza. Il 31 agosto è stato l’ultimo giorno, la procedura scadrà a ottobre, in queste settimane per tutti il timore che non si arrivasse a una soluzione.

Adesso, la schiarita che sembra cambiare il destino dei 40-50enni, soprattutto donne, addetti all’assistenza clienti di Chebanca e Compass. La situazione è precipitata due mesi fa, quando il colosso bancario ha cancellato la fornitura. I lavoratori avevano chiesto subito l’applicazione della ‘clausola sociale’, il trasferimento in blocco ai nuovi marchi di tutti. E la Regione l’ha ribadito.