Buco da 19 milioni: "Autodromo di Monza fuori mercato"

Altre perdite si sommano al clamoroso rosso del Gran premio d’Italia, entro fine anno l’Aci dovrà mettere in ordine i conti

L'autodromo di Monza

L'autodromo di Monza

Monza - "Questo autodromo costa più degli altri e quando andiamo a trattare con gli organizzatori partiamo in svantaggio. Siamo fuori mercato". Angelo Sticchi Damiani, presidente di Aci Italia, sceglie la linea del realismo. E fa parlare i numeri: "L’autodromo di Monza quest’anno costerà ad Aci 19 milioni di euro, tra il rosso di 15 milioni del Gran premio d’Italia, le perdite delle altre gare e i costi di gestione. Cifre che non sono sostenibili".

E ormai anche la Formula Uno è cambiata: "Quando c’era Bernie Ecclestone pagavamo un fee di 4 milioni di dollari per il Gp d’Italia, oggi i milioni sono 22". E per non perdere un evento che in quattro giorni genera un indotto stimato in 120 milioni di euro "Aci ha fatto tanto per Monza, purtroppo abbiamo una convenzione per la gestione del circuito abbastanza corta (scadrà il 31 dicembre 2028, ndr ) e questo non consente di avere un piano molto ‘comodo’ per l’ammortamento degli investimenti fatti nel passato". Ecco perché "spero di avere da parte del Governo le risorse necessarie per gli interventi di ristrutturazione e ammodernamento del circuito, perché questo è un evento nazionale, non locale - auspica Sticchi Damiani -. È vero, stiamo parlando di lavori per 100 milioni di euro, ma sbaglia chi parla di progetto faraonico. Sono opere indispensabili. Avere un autodromo competitivo è importante non solo per Monza e per la Lombardia, ma per l’Italia intera". Sia chiaro, "Regione ha sempre fatto la sua parte (riconoscendo 5 milioni di euro all’anno per contribuire a pagare l’iscrizione al Mondiale di F1, ndr ), fondamentale. Senza il suo aiuto non saremmo stati in grado di mantenere il Gp - mette i puntini il presidente Aci -, ma oggi abbiamo bisogno di risorse straordinarie. L’autodromo non è di nostra proprietà, quindi andremmo a spendere in casa di altri, la Regione e i Comuni di Monza e di Milano, soldi che peserebbero sul nostro bilancio". E allora "serve un intervento del Governo perché, tra ministero del Turismo e fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, metta delle risorse in questa Finanziaria".

I progetti sono già pronti: "Abbiamo parlato con il Consorzio Parco e Villa, con Regione e con la Soprintendenza, ma oggi oltre ai soldi rischiamo che ci manchi il tempo - la preoccupazione di Sticchi Damiani -. Appena avremo certezza delle risorse, potremo partire con i bandi di gara per assegnare i lavori". I primi da fare sono sulla pista: "Entro l’1 luglio del 2022 dovremo avere completato la ripavimentazione perché sia ‘matura’ per il gran premio di settembre. Certo, useremo tutte le procedure più veloci possibili, ma dobbiamo fare anche i conti con la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dei costi che adesso sono cresciuti già del 20% rispetto ai nostri preventivi". Prima si parte, meglio è. Perché "Monza merita di più. È il più antico circuito al mondo dove ancora si svolge un Gp di Formula 1: è nato nel 1922 e ci si corre ancora. Il centenario è l’occasione non solo per un restyling e una lucidata, ma per modernizzare l’autodromo e fare in modo che possa affrontare altri cent’anni".

Lasciando perdere la concorrenza con Imola: "Avere due gran premi in Italia è la condizione ideale, anche per come sono posizionati in calendario, all’inizio e alla fine della stagione turistica - continua il presidente -. Ma dev’essere chiaro a tutti che per Aci e per me Monza rappresenta il primo Gran premio in Italia. Per sempre. Monza è nel nostro cuore e deve poter festeggiare il traguardo come merita". Non solo con il minimo sindacale della pista riasfaltata. "Sarebbe molto bello recuperare la pista di alta velocità, che non è solo archeologia industriale, ma potrebbe tornare a ospitare gare di auto storiche, poi ci sono da sistemare le tribune che, sotto, hanno volumetrie che andrebbero recuperate e utilizzate. E ancora vanno realizzati i nuovi sottopassi per separare i pedoni dai mezzi: un intervento che potrebbe essere fatto nei prossimi mesi quando dovremo mettere mano all’asfalto della pista. Ci piacerebbe anche avere una hall of fame". Ma "lo sforzo dev’essere condiviso da tutti".