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L’ukulele, la dedica alla madre ballerina, il ruolo in teatro: chi è Elena Mil, la cantautrice vincitore di Musicultura

Si muove fra la natia Brianza e il Milanese, con la sua “La ballata dell’inferno” ha conquistato il premio da 20mila euro e i complimenti da Antonella Ruggiero e Eugenio Finardi

L’ukulele, la dedica alla madre ballerina, il ruolo in teatro: chi è Elena Mil, la cantautrice vincitore di Musicultura

Monza, 22 giugno 2025 – Non chiamatela fortuna della principiante. Perché Elena Mil, nom de plume di Elena Caglioti, brianzola residente a Milano, è sì una principiante (nel senso che – parole sue – ha cominciato da poco con la musica) ma non ha vinto la trentaseiesima edizione di Musicultura per un regalo della buona sorte.

Elena Mil allo Sferisterio di Macerata con il suo ukulele
Elena Mil allo Sferisterio di Macerata con il suo ukulele

Accompagnata solo dal suo ukulele, con la canzone “La ballata dell’inferno”, ha stregato il pubblico dello Sferisterio di Macerata. Grazie ai voti dei 4.800 presenti nelle serate finali del festival marchigiano ha conquistato i 20mila euro del premio Banca Macerata che investirà nel suo primo album e il premio per il miglior testo, del valore di 2.000 euro, decretato dalle giurie universitarie di Musicultura. 

La gioia

Elena ha accolto il successo con incredulità e un enorme gioia. “Ho iniziato a fare musica appena un anno fa, tutto questo non mi sembra vero – ha detto visibilmente commossa – Ringrazio di cuore il pubblico qui presente: i loro sguardi mi hanno dato un’energia pazzesca”. Poi le dediche. “Ai ragazzi che ho conosciuto qui – prosegue Elena – con cui ho condiviso un’esperienza potentissima, al pubblico di Musicultura e a mia madre che mi ha sempre sostenuto nel mio desiderio di fare musica”.

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Il brano

Elena Caglioti, in arte Elena Mil, nella sua canzone immagina la strana discesa agli inferi di una ragazza che si ritrova alle prese con un ambiguo “niente” che sembra essere all’origine di un dolore incomprensibile. “La ballata dell’inferno” è il suo primo brano, nato da un flusso di coscienza, in un pomeriggio di otto anni fa, e mai ritoccato.

La consegna del premio a Elena Mil
La consegna del premio a Elena Mil

A omaggiare Elena Mil, al termine della manifestazione presentata dalla coppia Carolina Di Domenico-Fabrizio Biggio, sono stati gli ospiti speciali Antonella Ruggiero ed Eugenio Finardi, oltre che il comico e autore Valerio Lundini, che ha suonato una versione di “Oh Susanna” con i tasti di un vecchio telefono fisso.

Il profilo

Elena Mil ha 24 anni. Cresce immersa nella musica folk e nel tango argentino, sulle orme del padre musicista e la madre ballerina, e rimproverata dalle maestre perché canta in classe senza accorgersene. Durante l’adolescenza inizia a studiare violino classico, ma impiega poco a scoprire che le sue vere vocazioni sono il canto e la composizione.

Con il corpo teatrale del suo liceo gira l’Italia come attrice-cantante e, nel 2019, ottiene una menzione d’onore al Festival nazionale Thauma per la sua interpretazione del Corifeo nell’Antigone di Sofocle. Innamorata del contatto con il pubblico, sogna di produrre presto il suo primo album: 14 brani sono già pronti.

Il testo della canzone

E dunque son venuta qua per fuggire dall’inverno

Come se fosse vero che all’inferno non fa freddo.

Mi han chiesto: “Ma che cosa ci fa qua una ragazza dalla pelle bianca?”

Come se fosse vero che all’inferno il pettegolezzo stanca.

In realtà qui vogliono tutti la verità,

è solo che non è sempre piacevole.

Qui c’è chi ha ammazzato la gente e chi non ha fatto niente.

Rispondere mi piacque assai, far sentire un po’ la voce

Come se fosse vero che all’inferno tutto è atroce.

Ridendo dissero: “O bimba mia, ma per che cosa sei venuta?

Lo sai che qui la tua bella voce sarà muta?”

In realtà qui nessuno dice la verità,

è solo che mentire è più facile.

Qui c’è chi ha ammazzato la gente, io non ho fatto niente.

Ormai lo stupore attorno a me mi obbligava a spiegare

Perché una ragazza all’inferno fosse voluta andare.

Temetti di deluderli così: più banale del previsto,

ma dissi solo ciò che avevo visto nella vita mia.

In realtà io vidi solo l’inverno

E questa noia dura in eterno.

Qui c’è chi ha ammazzato la gente – be’, io sono morta di niente.