Lambro avvelenato, la Procura di Monza chiede in appello il disastro doloso

Ricorso contro l'assoluzione in Tribunale dei cugini Tagliabue. Obiettivo ottenere il risarcimento danni dalla Lombarda Petroli

Il Lambro inquinato

Il Lambro inquinato

Villasanta (Monza e Brianza), 9 marzo 2015 - Disastro doloso o in subordine almeno colposo. Queste le accuse con cui la Procura di Monza chiede di ricorrere in appello contro l'assoluzione da parte del Tribunale di Monza dei cugini Giuseppe e Rinaldo Tagliabue per lo sversamento di tonnellate di idrocarburi e carburante avvenuto nel 2010 alla Lombarda Petroli.

Per disastro doloso i giudici monzesi hanno condannato a 5 anni di reclusione soltanto il custode dell'ex raffineria Giorgio Crespi.

L'eventuale condanna in appello almeno per disastro colposo (per non avere adottato cautele affinché lo scempio ambientale potesse essere evitato) permetterebbe alle parti civili (enti pubblici e associazioni ambientaliste) di ottenere un risarcimento dei danni dalla Lombarda Petroli come responsabile civile. Intanto anche il custode ha presentato ricorso in appello contro la condanna.

Uno degli elementi contro di lui addotti dai giudici monzesi è stato il lampeggiare dei fari di un'auto all'esterno della ex raffineria in direzione della portineria durante lo sversamento commesso da presunti complici.

Ma secondo la difesa del custode quel lampeggiare era semplicemente l'allarme antifurto in azione perché i movimenti risultano troppo regolari.