Monza, cinque espulsioni di extracomunitari fra crimine e miseria

Storie di disperazione, furbizia, piccola malavita e irregolarità dietro i 5 provvedimenti di espulsione emessi l'altro giorno dal Questore Marco Odorisio

La polizia in azione a Monza

La polizia in azione a Monza

Monza - Due, con precedenti per spaccio, erano ancora alla ex Snia, fabbrica abbandonata di Varedo rifugio di pusher e sbandati. Uno era entrato in Italia come turista ma ormai aveva preso dimora qui senza permesso,  l'altro era venuto ad assistere la moglie incinta ma ormai il figlio era nato da un pezzo. Un altro infine chiedeva l'elemosina con fare cosi aggressivo che i poliziotti avevano dovuto minacciarlo col taser. Storie di disperazione, furbizia, crimine e irregolarità dietro i 5 provvedimenti di espulsione emessi l'altro giorno dal Questore Marco Odorisio. 

Due giovani cittadini marocchini, classe 1999 e 2001 sono stati colpiti dall’ordine di lasciare il territorio nazionale entro sette giorni dopo essere stati trovati dai carabinieri di Varedo all’interno dell’area ex Snia. Ambedue avevano già precedenti per immigrazione clandestina e detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, mentre uno dei due aveva anche il divieto di dimora nel comune di Varedo, in quanto già trovato all’interno della stessa area all’inizio di settembre.

Un cittadino peruviano del 1975 è stato sottoposto alla misura alternativa della consegna del passaporto e dell’obbligo di firma dopo che, entrato in Italia come turista lo scorso maggio, aveva deciso di presentare istanza di permesso di soggiorno per motivi di lavoro senza aver ottenuto il visto prescritto dalla normativa. Un secondo cittadino peruviano, quarantenne, è stato espulso dopo che, a seguito della scadenza del permesso per assistenza alla moglie post gravidanza, aveva richiesto un permesso di soggiorno per motivi di lavoro sebbene la normativa non preveda la possibilità della conversione del titolo.

Lo straniero, inizialmente sottoposto alla misura alternativa della consegna del passaporto e dell’obbligo di firma, è stato accompagnato in frontiera per il rimpatrio nel suo paese di origine.Infine, un cittadino nigeriano del 1986 e' stato fermato a Lissone dai carabinieri di Desio mentre chiedeva l’elemosina all’esterno di un esercizio commerciale infastidendo i passanti. Lo straniero, già noto ai militari che avevano ricevuto in diverse occasioni analoghe segnalazioni al riguardo, si e' dimostrato subito aggressivo e scontroso nei confronti degli operatori: dopo aver estratto il taser sono riusciti a bloccarlo e accompagnarlo all’Ufficio Immigrazione della Questura.

Il cittadino nigeriano, già denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e per aver fornito false generalità, aveva presentato nel 2017 istanza di protezione internazionale che però era stata rigettata dalla Commissione Territoriale. Pertanto, visti i suoi precedenti penali, i frequenti comportamenti molesti che destavano allarme sociale nei cittadini e la sua irregolarità sul territorio nazionale, il Questore ne ha disposto il trattenimento al Cpr di Torino, dove è stato accompagnato da personale della Questura. Qui, grazie al posto messo a disposizione dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, lo straniero sarà trattenuto per il tempo necessario all’esecuzione del provvedimento espulsivo per il definitivo allontanamento dal territorio nazionale.