MARCO GALVANI
Cronaca

Vaccino anti Covid agli adolescenti? Il pediatra: "E' come la cintura di sicurezza"

Andrea Biondi, luminare al San Gerado di Monza: ho salvato giovani in rianimazione, il siero unica strada per tutelare tutti

In Brianza la vaccinazione della fascia d’età 12-19 è al 44%

In Brianza la vaccinazione della fascia d’età 12-19 è al 44%

Monza -  "Quando salgo in macchina mi metto la cintura in automatico, ormai è un gesto naturale, perché la sicurezza che mi dà in caso di incidente è superiore al fastidio. E mettiamo la cintura anche ai nostri figli sui seggiolini nei sedili posteriori. Ecco, con il vaccino è come se dessimo una cintura di sicurezza alle persone. E oggi più che mai, in questa fase nuova dell’emergenza sanitaria, dobbiamo darla ai giovani". Andrea Biondi, responsabile della pediatria della Fondazione "Monza Brianza per il bambino e la sua mamma" all’ospedale San Gerardo e luminare nella ricerca contro le leucemie dei bambini, esorta gli adolescenti a vaccinarsi. Quei ragazzi che "conoscono meglio dei politici come si vive isolati a 15 anni". Per guardare avanti con coraggio il vaccino è l’unica strada percorribile.

Ad oggi in Brianza i ragazzi tra i 12 e i 19 anni che hanno fatto almeno una dose sono poco più del 44% della popolazione target. Numerosi studi internazionali, peraltro, chiariscono che per la vaccinazione tra i 12 e i 15 anni c’è una bassa certezza di complicazioni e invece un’alta certezza nella capacità di montare una risposta immunitaria appropriata. Come avviene negli adulti. Oltretutto "i giovani sono un serbatoio di diffusione del virus". E se da una parte "accolgo con favore l’obbligatorietà del green pass per i docenti", altrettanto "occorre far capire che oggi la vaccinazione è ancor più importante per la maggior contagiosità della variante Delta e l’abbassamento dell’età delle persone ricoverate".

Fa parlare i numeri, Biondi. Non le opinioni. Il "secondo me" non fa parte del percorso della scienza. "Tra la prima e la seconda ondata di contagi abbiamo avuto 90 casi di bambini e adolescenti positivi al Covid – chiarisce –, di questi 5 hanno dovuto affrontare la cosiddetta malattia infiammatoria sistemica per Covid che interessa tutto l’organismo. Quei 5 ragazzi sono finiti in rianimazione e fortunatamente ne sono usciti, ma ricordo ancora benissimo uno di loro che nel giro di 24 ore è passato dalla difficoltà di respirare al rischio di morire. Non sapevamo se ce l’avrebbe fatta". E a livello internazionale, dato aggiornato a marzo, su 3.742 casi di multi-infiammazione sistemica negli adolescenti, ci sono stati 35 decessi. Evitabili. Col vaccino. Che "non vuol dire liberi tutti. Dovremo ancora convivere con le restrizioni: mascherine, distanziamento e igiene delle mani. Ma "l’unica vera certezza che abbiamo per uscire da questo tunnel è il vaccino. Tutta questa situazione potrà cambiare se saremo capaci, come comunità, di rispondere all’appello e all’opportunità che il vaccino può dare".

Per capirci: "Perché nel 2017 in Italia è scoppiata un’epidemia di morbillo? Perché siamo scesi sotto la soglia di vaccinazioni che garantivano l’immunità di gregge". E, da pediatra, ricorda che "abbiamo imparato che non era sufficiente vaccinare contro il morbillo a 12 mesi solo quando non abbiamo avuto negli Stati Uniti focolai negli adulti, nelle giovani reclute dell’esercito americano. E da lì abbiamo cominciato a capire che la risposta immunitaria al vaccino del morbillo non è permanente e abbiamo introdotto un richiamo alle scuole medie". Il fatto è che "oggi si chiede alla scienza di dare risposte che non è ancora in grado di dare, anche se da quando è scoppiata la pandemia è stato fatto uno sforzo senza precedenti, la scienza ha compiuto uno straordinario impegno per capire di più, tanto che oggi sappiamo cose che non avevamo neanche ipotizzato. Perché è dalla ricerca che arriva tutta la nostra speranza di poter guarire una persona in più".