Una voce per chi non vede. L’Unione ciechi porta a Monza il bastone parlante

Il progetto si chiama LETIsmart ed è già operativo in due punti della città. Un dispositivo di soli 8 grammi integrato nel bastone bianco e collegato a un radiofaro. E la vita è più semplice

Le persone non vedenti ora hanno a disposizione il "bastone parlante"

Le persone non vedenti ora hanno a disposizione il "bastone parlante"

Monza – La tecnologia a servizio delle persone con disabilità visiva, per rendere Monza più vivibile in autonomia anche per chi vive al buio. Il progetto si chiama LetiSmart ed è stato ideato e progettato da Marino Attini, ingegnere ipovedente già presidente dell’Uici (Unione italiana ciechi) di Trieste ed oggi componente della direzione nazionale. È un omaggio alla moglie Letizia, mancata alcuni anni fa: l’ingegnere ha realizzato un micro circuito elettronico dal peso di soli 8 grammi che viene integrato in un normale bastone bianco, senza inficiare né peso né ergonomia, ma rendendolo parlante e interattivo.

Un apparecchio super leggero che si collega con una sorta di radiofaro collocato nei punti strategici della città (semafori, fermate dell’autobus e autobus stessi, edifici pubblici, banche), oltre a negozi, bar e ristoranti. Il radiofaro suona e indica che l’utente è arrivato. I non vedenti sviluppano memoria visiva e contano i passi, ma in tal modo si ridurrebbe il rischio di salire sul bus sbagliato, di urtare una persona, aiutando ad entrare in Comune o al ristorante senza sbattere contro la porta. Il progetto è stato illustrato all’assessore al Welfare Egidio Riva. Perché sono necessari i radiofari da installare in città.

C’è anche il radiofaro “pocket“ che la persona può tenere in tasca e posizionarlo al tavolo del ristorante o sul suo ombrellone in spiaggia: se si allontana, lo strumento lo aiuta a ritrovare il suo posto. Uici Monza ha già installato due radiofari: uno nella sede dell’Uici di via Tonale e uno alla Biblioteca italiana per i ciechi Regina Margherita, con tutti gli strumenti per eventuali dimostrazioni.

"Questo sistema sta prendendo piede in molte città italiane anche grazie all’aiuto dei Lions – spiega Nicola Stilla, consigliere nazionale dell’Uici - Ci auguriamo che anche l’amministrazione comunale di Monza e anche i privati possano spingere questo progetto, ampliandolo a un numero sempre maggiore di strutture e di punti sensibili della città. Nei prossimi giorni contatteremo l’associazione dei farmacisti. Inoltre stiamo collaborando con la Regione Lombardia affinché il bastone bianco non sia completamente a carico dell’utente".

"Sono venuto a conoscenza del progetto due giorni fa – osserva l’assessore Egidio Riva – mi impegno a valutarne l’installazione nei diversi punti della città". LetiSmart si attiva con un pulsante; a una distanza di circa 50 metri si collega con il radiofaro che invia all’utente un segnale sonoro che gli permette di identificare il punto di interesse richiesto.