REDAZIONE MONZA BRIANZA

Una pedana per gli spadaccini speciali grazie alla squadra della solidarietà

Solidarietà e inclusione nella scherma a Monza: una nuova pedana permette agli ipovedenti di praticare. Un gesto di generosità che unisce atleti diversamente abili.

Una pedana per gli spadaccini speciali grazie alla squadra della solidarietà

La pedana realizzata specificamente per gli atleti ipovedenti che tirano di spada È stata donata alla società Brianzascherma da Nico Acampora, fondatore di PizzAut

L’unione fa la forza e, in questo caso, soprattutto la solidarietà. Perché Brianzascherma, un centinaio di atleti impegnati nelle specialità spada, sciabola e fioretto, ha ora a disposizione un’apposita pedana che permette la pratica (della sola spada) anche agli ipovedenti. Ora sta sfruttando al meglio le possibilità garantite da questa pedana Davide, 23enne, ipovedente in forza alla società monzese. L’allenatrice è Roberta Giussani. L’avversaria di Davide in allenamento è la 13enne Anita. Il presidente Adelio Giussani da tempo cercava le risorse per dotare la palestra di via della Birona di questa novità. Aveva chiesto aiuto nella ricerca di uno sponsor a Nico Acampora, fondatore di PizzAut, il locale che dà lavoro a ragazzi autistici.

Suo figlio Leo, 16enne autistico, fa parte del Brianzascherma. Acampora, per riconoscenza, non si è così limitato a cercare di trovare uno sponsor per la società. Ha fatto di più. Ha fatto realizzare la pedana e con PizzAut ha sostenuto il costo dell’intera operazione, 3.800 euro. "Leo – spiega Acampora – voleva praticare questo sport. Ma non abbiamo trovato nessuno che ci prendesse. Fare scherma era il sogno di Leo. Un sogno che si è realizzato grazie a Brianzascherma. Questa pedana lancia un messaggio di solidarietà, perché è stata acquistata con il lavoro di ragazze e ragazzi autistici". "Inizialmente – spiega Andrea Cipressa, vincitore della medaglia d’oro nel fioretto a squadre alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, ex commissario tecnico della nazionale di fioretto – ero un po’ scettico. Ma ora vedo che sempre più atleti ipovedenti si stanno avvicinando alla scherma".

G.G.