MARCO GALVANI
Cronaca

Un Gran premio a metà: solo 46mila all’Autodromo

Prezzi troppo alti e capienza al cinquanta per cento hanno inciso sui numeri. Ma resta la passione e la voglia di ripartire dimostrata agli eventi FuoriGp

di Marco Galvani

Il clamoroso incidente tra Max Verstappen e Lewis Hamilton alla prima variante ha alimentato soltanto un’illusione.

Il sogno di vedere almeno una Ferrari sul podio.

Un boato dalle tribune mezze vuote, le bandiere ‘rosso Maranello’ di nuovo a sventolare, la caduta di stile dei fischi e dei ‘buu’ al mesto ritorno ai box di Max e Lewis e la ‘vendetta’ del destino che lascia comunque Charles Leclerc giù dal podio: "Grazie a tutti per il sostegno continuo. Ho dato veramente tutto, ci è mancato poco, ma ci riproveremo tra due settimane", indora la pillola il monegasco.

Un (altro) anno difficile. Di passione e sofferenza anche per i tifosi, già poco tentati a tornare sugli spalti dal caro biglietti.

Aggiungi pure il fatto che quest’anno soltanto a inizio agosto l’autodromo ha potuto mettere in vendita i ticket – condizionato nella tempistica dal nuovo decreto Covid del Governo , il risultato è un Gran premio che ha raccolto soltanto metà della metà.

Capienza al 50%, ovvero 28mila biglietti per ognuna delle tre giornate.

Pensare ai 200mila del 2019 da record, gli 84mila ‘concessi’ avrebbero fatto comunque poca scena.

E non avrebbero certo aiutato Aci a far tornare i conti di un Gran premio inevitabilmente e inesorabilmente in perdita. Ma di quegli 84mila biglietti, nell’intero fine settimana ne sono arrivati poco più della metà: 46mila la prima conta dell’autodromo di Monza dopo la bandiera a scacchi. Ventimila ieri (94mila quelli di due anni fa), 16mila nel sabato della Sprint Race e 10mila il venerdì. Numeri bassi.

Tanto da alimentare la delusione dello stesso presidente della Fia, Jean Todt: "Perché così poco pubblico a Monza?".

Una riflessione per il futuro. La prospettiva è un 2022 con il centenario del Tempio della Velocità e un contratto che garantisce l’appuntamento di Monza nel calendario della Formula Uno fino al 2025.

Tutti, Monza in prima fila, si augurano che dal prossimo anno si possa tornare alla normalità. Ai record del pre-Covid. La città, in fondo, ha fatto vedere di saper sfruttare la prima occasione per tornare a far festa con l’evento più importante dell’anno.

Nonostante le restrizioni per il Covid gli eventi del FuoriGp hanno riempito il ‘salotto’ di Teodolinda. I concerti, i talk, le piste di kart a pedali per i più piccoli e i simulatori per gli adulti, le concessionarie in piazza, la musica di Radio Latte e Miele, le mostre dedicate alla Formula Uno, i percorsi-gioco sulla sicurezza stradale con la polizia, lo street food fino a ieri sera ai Boschetti Reali.

E ancora i locali e i negozi pieni. Segno di una ripartenza tanto attesa dopo un anno e mezzo vissuto a fare i conti quasi esclusivamente con l’emergenza sanitaria.

Già oggi i ‘segni’ della festa non ci sono più. Punto e a capo. Si torna alla normalità.