Monza, la scelta di una coppia: nostro figlio, Silvio Berlusconi

Il nome scelto alla nascita del primo bebè: "Come l’imprenditore che si è fatto da solo e ha costruito un impero"

Veronica e Gaetano

Veronica e Gaetano

Monza, 21 aprile 2019 -  Silvio Berlusconi ha scoperto il mondo una settimana fa. Con un mese di anticipo rispetto al termine previsto e quasi due chili e mezzo di peso. Ebbene sì. All’anagrafe l’hanno chiamato proprio Silvio Berlusconi. Come il Cavaliere. Come l’ex premier. Come lo storico presidente del Milan più vincente di sempre. Come "l’imprenditore che si è fatto da solo e ha costruito un impero". Papà Gaetano e mamma Veronica (le coincidenze, delle volte...) ci hanno pensato a lungo, "siamo perfettamente consapevoli che questo nome è impegnativo, che probabilmente la nostra scelta lo condizionerà per il resto della sua vita, ma alla fine abbiamo deciso comunque di dargli questo nome sperando che possa portargli fortuna come l’ha avuta lui".

Glielo consenta, presidente. E gli consenta pure di coltivare un sogno: "Non so quanti neonati o bambini ci siano in Italia che si chiamano Silvio Berlusconi - il dubbio di papà Gaetano -, per questo chissà se il presidente non decida di volerlo battezzare". Per Gaetano e Veronica il piccolo Silvio è il primo figlio: "Non è stato facile, dopo tre anni di tentativi, Silvio è arrivato come una benedizione". Monzesi, mamma e papà, 43 anni lei 45 lui, da qualche mese si sono dovuti trasferire a Roma per lavoro. Il lavoro di Veronica come estetista. "Il trasferimento è stato necessario perché un posto stabile serviva alla nostra famiglia", spiega Gaetano, in tasca una laurea in Lettere che "ancora non mi è servita", sul curriculum diversi lavori precari e una ormai vecchia iscrizione al centro per l’impiego che però "non mi ha mai dato grandi prospettive né certezze". Per adesso "faccio il mammo". "In casa nostra non sono mai girati tanti soldi - non si nasconde Gaetano - e anche per questo abbiamo scelto il nome Silvio per il nostro bimbo. Se mi trovassi davanti il presidente Berlusconi? Avrei un sacco di cose da dirgli ma visto che avrebbe soltanto pochi secondi da dedicarmi gli chiederei di augurare a nostro figlio buona fortuna nella vita. Basterebbe anche solo un decimo di quella che ha avuto lui. E non è soltanto una questione di soldi, perché nella vita è importante avere l’esempio di chi è riuscito a farsi da solo, dal nulla".

Ma, "a prescindere dalla simpatia o dall’antipatia che può suscitare un personaggio come il presidente Berlusconi, noi siamo sempre stati suoi grandi ammiratori come politico e come imprenditore". Ora manca solo da fissare la data del battesimo del piccolo Silvio.