Scelta del medico, sportello chiuso

Lettera di protesta del sindaco all’Ats: chiesta la riapertura dopo 2 anni per non penalizzare gli anziani

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di Gualfrido Galimberti

D’accordo sulla chiusura dell’ufficio di scelta erevoca del medico durante il periodo più duro dell’emergenza Covid, ma adesso si sta davvero esagerando e penalizzando la collettività.

Questa la convinzione del sindaco Alberto Rossi che, in questi giorni, ha deciso di inviare una formale protesta alla Asst per chiedere una veloce riapertura degli uffici di via Stefano da Seregno. "Nel periodo più duro dell’emergenza sanitaria Covid – scrive il sindaco nella lettera firmata anche da Laura Capelli assessora alle Politiche sociali – gli sportelli scelta e revoca medici della sede Ats di via Stefano da Seregno hanno sospeso il ricevimento dei cittadini ed espletato la loro attività in modalità telematica. Questa modalità, che pure è stata svolta con efficienza, ha pesantemente penalizzato le persone, in prevalenza anziane, che non hanno accesso alle strumentazioni informatiche e che quindi non hanno potuto rapportarsi in maniera autonoma con gli uffici. Questa limitazione era certamente giustificabile in una situazione di cogente emergenza, ma appare ampiamente superata nel momento storico attuale, in cui l’accesso agli uffici e ai servizi pubblici è tornato ad un regime di sostanziale normalità. La chiusura al pubblico degli sportelli Ats, però, continua a permanere e questo costituisce un limite difficilmente giustificabile verso gli anziani e coloro che non padroneggiano le tecnologie informatiche". Per dare un servizio adeguato bastano due mezze giornate alla settimana. "Nel lungo periodo – conclude Rossi – la problematica sarà ovviata dalla Casa di Comunità la cui attivazione è in programma nell’edificio dell’ospedale Trabattoni Ronzoni. Sappiamo che nel medio periodo dovrebbero essere attivati alcuni sportelli e servizi presso l’ospedale e che, quindi, anche lo sportello scelta e revoca medici potrebbe trovare un proprio spazio. Ma la problematica non deve essere rinviata nel tempo".