MARCO GALVANI
Cronaca

Salis all’Europarlamento. Lascerà i domiciliari dopo la proclamazione

Ilaria Salis, insegnante di Monza, eletta al Parlamento europeo con Alleanza Verdi e Sinistra dopo 15 mesi di carcere in Ungheria. Accusata ingiustamente, ora pronta a difendere i diritti. Polemiche sul ritardo delle istituzioni italiane.

Salis all’Europarlamento. Lascerà i domiciliari dopo la proclamazione

Salis all’Europarlamento. Lascerà i domiciliari dopo la proclamazione

"Non riesco ancora a crederci né a descrivere la mia emozione". Ilaria Salis ha trascorso la notte in bianco. Soltanto ieri mattina ha chiamato 15 volte il papà Roberto. Freme. "Non potrò mai ringraziare abbastanza tutte le persone che mi hanno sostenuto con il loro voto": 176.368 per la precisione. Che le aprono le porte del parlamento europeo con Alleanza Verdi e Sinistra e l’avvicinano alla libertà. Un regalo anticipato per i 40 anni, che l’insegnante di scuola elementare, originaria di Monza, festeggerà lunedì agli arresti domiciliari a Budapest, in Ungheria, dopo aver affrontato oltre 15 mesi di carcere duro e udienze in catene. È accusata di essere coinvolta in una aggressione contro militanti di estrema destra in Ungheria. "Ingiustamente", ha sempre gridato Ilaria all’Europa.

I suoi pensieri vanno a "chiunque subisce ingiustizie" e ora "io sono pronta a fare la mia parte". E rivendica orgogliosamente di essere antifascista: "Questa forza collettiva e coraggiosa che si è manifestata nei miei confronti, dobbiamo essere capaci di rafforzarla e diffonderla ovunque". Prima, però, "bisogna riportarla a casa – le parole di papà Roberto –. Adesso è solo un processo burocratico, serve un pezzo di carta che attesti il risultato alle elezioni con cui il giudice emetterà una sentenza per la concessione dell’immunità e bloccherà il processo. Spero che adesso le istituzioni italiane mostrino l’autorevolezza che merita un Paese come l’Italia. Credo che Ilaria vorrà fare in modo di aprire un altro processo in uno Stato civile in cui possa dimostrare la sua innocenza".

Comunque, chiariscono gli avvocati di Salis, "in base alle norme Ue la magistratura ungherese potrebbe provvedere d’ufficio", mentre Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs chiedono al ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, di "non trincerarsi dietro l’attesa dell’ufficialità degli eletti, perché aspettare ancora sarebbe un atteggiamento di indifferenza". Ma, mette i puntini Tajani, "dobbiamo aspettare la proclamazione. Prima non possiamo dire nulla". Parole da "Ponzio Pilato", l’accusa di Avs. Che però non stupiscono papà Salis, visto che "Tajani ha sempre ignorato le esigenze di Ilaria durante questi 16 mesi, ora è più grave perché Ilaria è stata legittimata da 176mila italiani che hanno scritto il suo nome sulla scheda". "Una candidatura che non ha niente di democratico visto che è stata fatta per scarcerare una persona", la stoccata del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Solo propaganda.