
Oggi RoBee collabora con l’ospedale di neuroriabilitazione Fondazione Santa Lucia
Besana (Monza) - Un robot in corsia. Al fianco di medici e infermieri dei reparti di neuroriabilitazione, accanto ai pazienti per aiutarli a tornare a una vita autonoma. RoBee è un umanoide. Un robot operativo alto un metro e settanta, tra i 65 e i 75 chili di peso, un vocabolario di una ventina di lingue e la capacità di ricevere istruzioni a voce e di imparare ogni esperienza nuova che scopre o gli viene insegnata. Parole, ma anche gesti. RoBee è il padre di una nuova generazione di robot sociali nato alla Oversonic Robotics, società di robotica all’avanguardia specializzata nella creazione di umanoidi fondata nel 2020 da Paolo Denti a Besana, nel cuore verde della Brianza. Oggi RoBee è al centro di una collaborazione con l’ospedale di neuroriabilitazione Fondazione Santa Lucia di Roma, primo Irccs (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico) italiano per la ricerca in neuroscienze. L’obiettivo è sviluppare ulteriormente RoBee rendendolo un supporto attivo alla neuroriabilitazione ospedaliera, alla comunicazione e alla valutazione cognitiva in ambienti di cura.
Il progetto vedrà coinvolti un team di 12 esperti tra specialisti della neuroriabilitazione, medici, ricercatori e altrettanti ingegneri di Oversonic: nella pratica, il robot affiancherà neuropsicologi e logopedisti in sessioni di neuroriabilitazione cognitiva per persone colpite da ictus cerebrale. Saranno in particolare sviluppati esercizi dedicati ad attenzione, memoria, linguaggio e funzioni esecutive. Queste sono, infatti, le principali funzioni cognitive che hanno necessità di un percorso di neuroriabilitazione ospedaliera di alta specialità a seguito di una lesione del sistema nervoso: l’utilizzo del robot sarà quindi uno dei primi esempi di robotica applicata specificamente alla componente cognitiva dei pazienti, che spesso comporta disabilità più invalidanti rispetto a quelle motorie, facilitando il ritorno ad una vita autonoma. Ma questo è anche il primo passo verso il futuro di una tecnologia che sostituisce l’essere umano solo per le operazioni più gravose e a rischio. Il robot replica operativamente la struttura meccanica del corpo umano, con 40 giunti mobili e un set completo di sensori che gli consentono di vedere e navigare lo spazio circostante.
È dotato di due braccia complete di dispositivi di presa, una mano ed una pinza meccanica, che gli consentono di ricoprire in maniera efficace ogni tipo di task, dai semplici gesti come indicare o contare, ad una solida presa per la movimentazione di oggetti. La navigazione è affidata ad un complesso sistema di videocamere e sensori, che consentono a RoBee di muoversi agevolmente e in sicurezza in spazi affollati e condivisi con il pubblico. E l’intelligenza artificiale consente il riconoscimento di persone ed oggetti e la scelta del comportamento più adatto alla situazione da affrontare.