Far west in centro a Monza, rissa e sangue per la droga

Bottigliate contro le vetrine di Cereda Calzature Pendolari costretti a rifugiarsi dentro al locale per paura

Rissa in centro

Rissa in centro

Monza, 30 gennaio 2020 - Una rissa he sembrava tanto un regolamento di conti fra spacciatori per il controllo del territorio. Bottiglie rotte scagliate in mezzo alla strada, cocci di vetro dentro a uno storico (e frequentatissimo) negozio di scarpe alle porte del centro. Sangue. Urla. Paura. Una ventina di passanti terrorizzati e passeggeri in attesa alla fermata del bus che corrono a cercare rifugio dentro al negozio.

Scene di terrore l’altra sera al principio di corso Milano, da sempre via d’accesso al cuore della città e diventata in certi orari una terra di nessuno. I fatti sono stati vissuti in diretta dalla famiglia Carpani, che dagli anni Cinquanta è titolare del negozio “Cereda Calzature” di corso Milano 16.

"Ennesima guerriglia con lancio di bottiglie in Corso Milano & Via Cavour, con pezzi di vetro in strada, sui marciapiedi, in mezzo alla gente e persino in negozio da me - scriveva poche ore dopo i fatti, in un post su Facebook, Andrea Carpani, figlio dello storico titolare del negozio – Pazzesco non dico niente che è meglio se no vengo radiato da FB, ma la voglia di Spostare il Cereda diventa sempre più realistica ma va tutto bene avanti tutta povera Monza". Un post che in poche ore ha suscitato 261 reazioni su Facebook, 184 commenti, 50 condivisioni.

Racconta Francesca Carpani, la sorella: "Scene davvero brutte. Vedere esseri umani che si facevano così male davanti ai miei occhi, il sangue, mi ha davvero impressionato". E aggiunge: "Dobbiamo dare un segnale però. Questa via è bellissima, ci sono tanti negozi che lavorano onestamente tutti i giorni. L’unico modo per combattere il degrado è quello di sostenerli". Di non costringerli ad andarsene. "Certo, quando si fa buio, c’è da aver paura, a volte...".

Come martedì, appunto. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, intervenuta su richiesta degli stessi titolati di Cereda Calzature, a scatenare il pandemonio sarebbe stata l’aggressione a un cittadino egiziano di 32 anni, regolare in Italia, che a detta sua si sarebbe rifiutato di acquistare dello stupefacente che gli era stato appena offerto da un imprecisato magrebino. Un rifiuto al quale sarebbe seguita una lite violenta con quest’ultimo, sfociata in scene da guerriglia. Con un altro complice, i due aggressori magrebini avrebbe tentato di sottrarre all’egiziano il portafogli e il telefono cellulare, ma la rapina sarebbe fallita. In questo scenario il lancio di bottiglie e la caccia all’uomo. E l'arrivo di un'ambulanza a soccorrere un uomo ridotto a una maschera di sangue.