A Triuggio famiglie di profughi nella casa del cardinale Tettamanzi

A Villa Sacro Cuore, della Diocesi, ricavati dieci posti letto

Villa Sacro Cuore

Villa Sacro Cuore

Triuggio (Monza e Brianza), 5 settembre 2015 - Famiglie di profughi  nella casa dell’ex cardinale di Milano, il renatese Dionigi Tettamanzi. A Villa Sacro Cuore, nel verde della Brianza, scelta da Tettamanzi come residenza dopo la "pensione" sono stati ricavati 10 posti letto per ospitare i nuclei stranieri in difficoltà. Sul modello di Cesano Maderno, dove nel Giardino della carità, nel vecchio oratorio femminile di via Dante, da oltre un anno sono ospitati una ventina di ragazzi nigeriani, la Diocesi di Milano ha invitato le parrocchie a mettere a disposizione piccoli spazi per l’accoglienza. Triuggio, prima in Brianza, ha accolto l’invito aprendo le sue porte ai profughi.

Di proprietà della Diocesi di Milano dal 1984, l’edificio eretto nel 1500 e diventato patrimonio dei Padri Barnabiti, ha ospitato San Carlo Borromeo e Giuseppe Parini. I primi dell’Ottocento fu persino riaperta come filanda con l’allevamento dei bachi da seta prima di essere riscattata dai Gesuiti che le diedero l’aspetto attuale e ne fecero un centro spirituale di richiamo. Con la risposta di Villa Sacro Cuore la Diocesi fra Milano, hinterland e Brianza, conta un totale di 130 posti in sei immobili tra case e strutture. Ventotto i centri di accoglienza gestiti dalle cooperative di Caritas Ambrosiana in convenzione con le prefetture, per un numero complessivo di 456 posti.

A Triuggio i nuovi spazi sono destinati a famiglie. "Invito le parrocchie a verificare la possibilità di mettere a disposizione temporaneamente spazi, anche piccoli - è stato l’appello dell’arcivescovo Angelo Scola - Alle comunità è chiesto di lasciarsi provocare dai bisogni di questi nostri fratelli migranti: tali gesti di generosità sono occasioni preziose per esprimere nella pratica la dimensione culturale della fede che ci chiede di esprimere, in ogni gesto della nostra esistenza, gli stessi sentimenti di Cristo".

"Un passo in avanti sulle leggi e le regole per rendere sempre più dignitosa e costruttiva la loro permanenza nelle nostre realtà", ha sottolineato Scola. Sarà poi Caritas ambrosiana a gestire questa accoglienza. Il modello in Brianza c’è già e funziona da tempo, a Cesano Maderno, con l’accoglienza di 20 ragazzi nigeriani nel Giardino della Carità voluto dalla comunità pastorale Pentecoste e a Monza, con uno spazio per cinque persone gestito dalla cooperativa Novo Millennio della Caritas decanale.