Crippa
All’inizio, furono le bocce dei pesci.
Anno 2004, a Monza per la prima volta da tempo governa una giunta a trazione di sinistra. Le cose vanno a gonfie vele. Ma arriva un provvedimento inatteso: vietato tenere pesciolini in bocce di vetro. Potrebbe nuocere al benessere della popolazione ittica. Ne parla in un suo libro, “The goldfish of Monza”, anche il noto astrofisico Stephen Hawking, quello del big bang e dei buchi neri, tanto per intenderci: "Alcuni anni fa, il Consiglio comunale di Monza, in Italia, ha vietato ai proprietari di animali di tenere i pesciolini rossi in bocce curve... sostenendo che sia crudele tenere un pesce in una boccia con lati curvi perché, guardando fuori, il pesce avrebbe una visione distorta della realtà. Ma noi come facciamo a sapere che abbiano della realtà la visione vera, priva di distorsioni?".
Anni più tardi. Oggi. Il sindaco è l’ex prof di religione Paolo Pilotto. Ambientalismo a go go.
I parcheggi diventano progressivamente a pagamento, si restringono i viali per farci piste ciclabili, si cancella il tradizionale spettacolo di fuochi d’artificio alla festa di San Giovanni e si arriva negli scorsi giorni a un nuovo divieto: guai a liberare in aria i palloncini. Quelli tanto amati dai bambini. Sempre per il rispetto dell’ambiente.
I piccoli sono al sicuro: niente multe per loro, ha promesso il sindaco. Ma i palloncini? Come cantava Renato Rascel, "dove andranno a finire i palloncini Quando sfuggono di mano ai bambini! Dove andranno, dove andranno Vanno a spasso per l’azzurrità…". Meglio che facciano attenzione, adesso, perché ad attenderli, invece che "gli angioletti dal balcon, fra nubi di coton" e "quell’angioletto che raccatta i palloncini" potrebbero trovare un vigile. Sempre meglio che finire a terra, nelle fogne: dove i palloncini hanno un retrogusto pericoloso, noto ai lettori di Stephen King. Mai fidarsi di un clown che te ne offre uno, soprattutto se spunta da un tombino. "Lo vuoi un palloncino?". Invitante, ma meglio di no, grazie.