
Parte “Al bar come a casa tua” Il gioco che rilancia l’ospitalità
“Al bar come a casa tua“. È lo slogan del contest lanciato da “Il Giorno“ e da Confcommercio Unione commercianti di Monza e circondario che partirà ufficialmente martedì 21, con l’arrivo della primavera. Sarà un interessante viaggio tra i locali di Monza e del circondario diventati sempre più protagonisti non solo delle nostre città, grazie a vetrine accattivanti, dehors e tavolini, ma della nostra stessa quotidianità. I baristi sono quelli che ci accolgono la mattina con brioche e cappuccino, ci accompagnano nella pausa pranzo o nell’apericena, o semplicemente ci tengono svegli e vigili con un caffè. Un viaggio alla scoperta non solo dei sapori, ma anche dei volti sorridenti di chi sta dietro al bancone, che spesso ci dà del tu e ci conosce per nome.
Presenteremo il contest domani ai Musei civici di Monza nel corso di un’iniziativa del nostro giornale in collaborazione con Confcommercio. A illustrare l’iniziativa saranno la direttrice del QN, Giorno, Resto del Carlino e Nazione, Agnese Pini; il vicedirettore del Giorno, Armando Stella; il presidente di Confcommercio Unione Commercianti di Monza e circondario Domenigo Riga e il segretario Alessandro Fede Pellone.
In questi giorni iniziamo a pubblicare i primi tagliandi che i nostri lettori potranno cominciare a ritagliare e utilizzare durante i circa tre mesi del concorso per votare il loro bar, caffetteria e pasticceria del cuore. I coupon ritagliati dal giornale (non saranno considerate valide le fotocopie) potranno essere raccolti nei singoli bar e di qui consegnati alla sede monzese di Confcommercio o alla redazione monzese del Giorno.
La classifica dei bar più amati sarà aggiornata periodicamente e accompagnata con iniziative e sorprese. Non solo: tutti i partecipanti avranno l’occasione di mettersi in vetrina con foto e interviste dei nostri giornalisti, che andranno a trovarli. Un’occasione preziosa per gli imprenditori che accetteranno la sfida, mettendosi in gioco a caccia del giudizio dei loro clienti, che in fondo sono anche un po’ amici.