Omicidio per la rata dell’affitto. L’ospite cubano rinviato a giudizio

Un cubano di 29 anni, Johnatan Fals Reyes, è accusato di aver ucciso il romeno Adam Iulian a Desio. Il processo per omicidio volontario aggravato si terrà a metà aprile. Reyes nega il crimine, ma la perizia psichiatrica ha stabilito che non è infermo di mente.

Omicidio per la rata dell’affitto. L’ospite cubano rinviato a giudizio

Omicidio per la rata dell’affitto. L’ospite cubano rinviato a giudizio

È accusato di avere ucciso Adam Iulian, il romeno 48enne che lo ospitava, da alcune settimane, nella sua abitazione in pieno centro a Desio (nella foto). È stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Monza e sarà processato a metà aprile dalla Corte di Assise monzese per omicidio volontario aggravato Johnatan Fals Reyes, il cubano di 29 anni fermato lo scorso giugno dai carabinieri subito dopo l’aggressione mortale a calci e a coltellate. Adam Iulian viveva con la compagna, alla quale è intestata l’abitazione. Se la cavava con lavoretti da operaio e muratore. Ma arrotondava, a quanto pare, anche con affitti in nero, sempre nella vecchia casa di corte di via Matteotti 33. Sul web un annuncio a suo nome, per un posto letto proprio nell’edificio. La quotazione: 380 euro al mese, per un posto letto in condivisione.

Potrebbe essere questa, quindi, la cifra oggetto del contendere nel litigio scattato di domenica mattina presto, sfociato poi nella brutale aggressione e nella raffica di fendenti, quelli alla nuca risultati fatali. Il 29enne cubano lavorava nei locali serali. Più volte era stato fermato e denunciato, anche per la detenzione di armi bianche. Ad allertare il 112 la mattina dell’omicidio, allertati dalle urla, alcuni vicini di casa. Nel frattempo l’assassino ha tentato di disfarsi degli abiti sporchi di sangue e dell’arma del delitto in un cassonetto poco distante, dove poco dopo i militari della Compagnia di Desio lo hanno individuato e bloccato con due valigie sotto braccio, pronto a sparire per evitare l’arresto. "Non l’ho ucciso io, non avevo debiti per l’affitto", ha sostenuto Johnatan Fals Reyes, che era risultato sotto l’effetto di droga e in evidente stato di agitazione. Una condizione che ha spinto i suoi legali a chiedere che fosse sottoposto a una perizia psichiatrica. Da sondare se il cubano fosse capace di intendere e di volere al momento del fatto dopo che, anche in seguito al fermo e all’accompagnamento in carcere, ha mostrato delle criticità a livello psicologico.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza Andrea Giudici ha disposto l’approfondimento psichiatrico, ma la perizia ha concluso che il 29enne cubano non è infermo di mente. Quindi la parola è tornata alla Procura di Monza, che ha chiesto il rinvio a giudizio di Johnatan Fals Reyes. La presenza di aggravanti nell’accusa di omicidio volontario ha impedito all’imputato di accedere a un processo con il rito abbreviato. Sarà quindi la Corte di Assise di Monza a celebrare il dibattimento il 12 aprile.

Stefania Totaro