Omicidio di San Rocco: salta l’udienza al mandante

Non si è presentato nessuno dei ragazzi convocati in Corte d’Assise. L’imputato potrebbe uscire per scadenza dei termini di custodia cautelare

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di Stefania Totaro

Salta l’udienza in Corte di Assise del processo per il presunto mandante dell’omicidio di Cristian Sebastiano: nessuno ha chiesto di accompagnare al Tribunale di Monza dal carcere minorile toscano dove è detenuto uno dei baby killer chiamato dalla difesa a tornare in aula e, degli altri tre ragazzi convocati, due non hanno neanche ritirato la raccomandata con l’avviso a presentarsi e invano i giudici li hanno fatti cercare dai carabinieri per portarli di forza e l’altro aveva un suo processo al Tribunale per i minorenni.

Si è rivelato un buco nell’acqua ieri riunire giudici togati e popolari e il resto delle parti del dibattimento che vede imputato di concorso in omicidio volontario Giovanni Gambino, 43enne monzese vicino di casa e amico del 42enne che il 29 novembre 2020 è stato ucciso con una trentina di coltellate sotto i portici dei palazzi popolari del quartiere San Rocco a Monza. C’era grande attesa per l’arrivo di R., che aveva 14 anni quando insieme a S. di 15 anni hanno assassinato Cristian Sebastiano per una dose di cocaina. Entrambi, tossicodipendenti e residenti nello stesso quartiere, sono già stati condannati a 14 anni e 4 mesi di reclusione, confermati anche nel processo di appello, dove i giudici hanno disposto una perizia psichiatrica che ha concluso come l’abuso di droga dall’età di 12 anni possa avere inciso negativamente sulla loro crescita, ma poi hanno lasciato identica la sentenza di primo grado del Tribunale per i minorenni di Milano.

I baby killer sono già stati convocati in aula dalla pm della Procura di Monza Sara Mantovani, che però sperava di poterli richiamare al processo a sentenza diventata definitiva in veste di testimoni che hanno obbligo di dire la verità ma l’udienza in Cassazione è stata fissata a fine maggio 2023 e intanto però il tempo stringe per il dibattimento a carico di Gambino, da concludersi entro marzo perché altrimenti potrebbe lasciare il carcere per scadenza dei termini di custodia cautelare di 2 anni, essendo stato sottoposto a fermo nell’aprile del 2021. Con l’udienza in Cassazione a maggio anche per i baby killer il risultato sarebbe lo stesso e per loro il rischio di tornare in libertà è quello di smettere di seguire un percorso positivo di riabilitazione e reinserimento sociale che stanno seguendo nel carcere minorile dove sono detenuti. In aula la pm ha detto che, attraverso la Procura generale, chiederà quindi che venga anticipata l’udienza davanti ai giudici della Cassazione. Intanto per la prossima udienza fissata a gennaio la Corte di Assise ha disposto il trasferimento a Monza di R. da parte della polizia penitenziaria, mentre alla polizia locale monzese il compito di avvisare gli altri testimoni che devono assolutamente presentarsi in aula.