Simone ucciso in strada a Pessano, il cerchio si stringe intorno al colpevole

Si teme una nuova ondata di violenza quando si saprà chi è l’omicida

La veglia in memoria di Simone

La veglia in memoria di Simone

Vimercate (Monza), 4 ottobre 2021 - Il primo sabato sera senza Simone. Incredulità e dolore gelano la movida in piazza Marconi. "Nulla sarà più come prima", per gli amici del 22enne accoltellato a Pessano mercoledì notte. E’ dal piazzale della stazione a due passi dalle vie dello struscio che il giovane edicolante si era allontanato la sera del regolamento di conti organizzato su internet contro la banda rivale e che gli è costato la vita. La corsa nel vicino centro dell’hinterland al parco per la rissa e il tragico epilogo: il pestaggio minacciato tante volte sui social fra le due fazioni finito con un morto per terra. Nessuno dei compagni aveva pensato che la spedizione si sarebbe potuta chiudere con un corpo all’obitorio. «Questo è il problema: la vita non è un film - dice Alberto Villa, sindaco di Pessano - non si può riavvolgere il nastro e tornare indietro. Ma vedo in rete post in stile narcos che spiegano che i ragazzi non hanno ancora aperto gli occhi". Su questo i centri coinvolti lavoreranno ancora di più da qui in poi. Vimercate negli anni ha investito sulle politiche giovanili, "ma disagio e difficoltà sono evidenti", secondo gli amministratori. Che temono una nuova ondata di violenza quando si saprà chi è l’omicida. L’indagine dei carabinieri di Pioltello va avanti, ma l’assassino non cede: finora non si è presentato in caserma per confessare. Forse pensa ancora di poter sfuggire alla minuziosa ricostruzione degli investigatori che stanno raccogliendo riscontri per ogni singolo istante della sequenza sfociata nel sangue. Chi c’era e quale ruolo ha avuto nel pestaggio, stanno soppesando la posizione di ciascuno dei 30 giovani che hanno partecipato al folle appuntamento: presto tutti dovranno risponderne. Sono studenti e lavoratori, alcuni minorenni, da entrambe le parti, incensurati o con piccoli precedenti. Una cosa è certa: la giustizia farà il suo corso, ma non restituirà Simone a mamma Daniela e papà Massimiliano che chiusi in un dolore che nessuna parola può descrivere chiedono di ricordare il figlio nell’unico modo possibile "da ragazzo meraviglioso quale era".