ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

"No parla tanto", il rap violento che lega Desio con Gallarate

“NPT“ è un brano del 20enne italo-marocchino Baby Gang che ha ispirato la “guerriglia“ tra adolescenti

di Alessandro Crisafulli

Tre parole. Un consiglio o un avvertimento. Come lo si vuole intendere, a seconda del destinatario. Un messaggio, sgrammaticato, più o meno in codice. Un unico filo conduttore, che ha legato Gallarate con Desio. E un unico (indiretto) ispiratore, un rapper italo-marocchino, che in questi giorni è uscito con una canzone intitolata proprio così: "No parla tanto". Sono numerose le similitudini delle due maxi risse che negli ultimi mesi hanno scioccato le due comunità di Gallarate e Desio, ma anche l’intera Lombardia. Quella del 9 gennaio nella città del Varesotto e quella del 3 marzo in Brianza. Tante analogie e quella frase, che è ha rappresentato il tam tam su instagram tra le due bande rivali della prima guerriglia urbana, ma anche (aspetto inedito, fin qui mai emerso) nella seconda, in quella di Desio.

"No parla tanto", "NPT", un susseguirsi di minacce e richiami prima della battaglia. E mercoledì 31 marzo Baby Gang – questo il nome del giovanissimo rapper di appena 20 anni, nato a Lecco e cresciuto a Milano – ha pubblicato la sua canzone. Diventata subito un successo tra gli adolescenti: oltre 260mila visualizzazioni su Youtube in un paio di giorni. Un boom. Non a caso, un inno alla violenza, come quella che ha portato le bande a scontrarsi nei rispettivi centri storici con mazze da baseball, spranghe, catene, bottiglie di birra, machete e sassi. Solo per miracolo, senza arrivare al morto. "Mandiamo i cavallini se non dai la grana – recita il ritornello, con il classico linguaggio delle baby gang –. Puniamo questa gente frate che ci infama. La bocca fra, cucita davanti ai madama. Siamo ragazzini figli di put*ana. Mamma mi diceva no parla tanto. Mio padre mi diceva no parla tanto. Per quello che i miei fra, no parla tanto. Ti giuro parli troppo, no parla tanto". Nelle strofe, e nel video, droga, armi, schiaffi e segni di gole tagliate. Sotto, già migliaia di commenti di apprezzamento. Sia su Youtube, dove ha 101 mila iscritti al suo canale che su Instagram, dove ha 216mila follower.

Un vero e proprio idolo degli adolescenti, con altri singoli alle spalle dove i temi sono sempre gli stessi e dove non ha mancato di mettere in bella mostra coltelli, pistole e mitraglie. "Dormivo sui treni, se non faccio il rapper farò il criminale", canta in una delle sue composizioni. Dove ricorda anche reati e razzie fatte già da minorenne, con tanto di periodo al Beccaria. Dove adesso rischia di finire che si ispira a lui (e ai tanti colleghi rapper su temi fotocopia), alle sue parole, ai valori che promuove e al suo "No parla tanto".

Intanto, per 17 dei partecipanti alla rissa di Gallarate mercoledì sono scattate le misure cautelari, mentre i 23 individuati a Desio al momento se la sono cavata con le denunce.