Nell’ex clinica Santa Maria appena demolita ora si progetta il futuro

Qui troverà spazio l’Its aperto con la Fondazione Rizzoli e attualmente ospitato al Vignoli, oltre a un incubatore di idee

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"La fase di demolizione è ormai alle battute finali e, nelle prossime settimane, l’azienda procederà allo smaltimento delle macerie. Seregno guarda avanti". Il sindaco Alberto Rossi mostra tutta la sua soddisfazione per la velocità dei lavori nell’area della ex clinica Santa Maria.

In effetti l’area di via Settembrini, che ormai tutti negli anni avevano conosciuto come luogo di degrado (là dove fino agli anni ’70 sorgeva una struttura sanitaria di primissimo livello), ha cambiato volto. Già l’abbattimento dell’immobile ha trasformato il quartiere, il futuro è ancora tutto da scoprire, nonostante a inizio novembre sia stato mostrato pubblicamente un progetto, ancora non definitivo, in occasione dell’inizio dell’abbattimento della struttura. "Il 2023 – commenta il sindaco – sarà l’anno della progettazione di quanto vogliamo realizzare insieme a un partner importante come Arexpo. Il polo tecnologico, che punterà tutto sull’innovazione e la formazione avanzata, potrà essere il cuore della Seregno crocevia che vogliamo costruire, e un punto di riferimento non solo per la nostra città, bensì per tutto il territorio brianzolo e anche oltre". Sulla riqualificazione di quest’area Rossi è stato più volte misterioso, limitandosi ad annunciare di volta in volta i singoli passaggi. Alcune indicazioni, tuttavia, le ha anche date ai cittadini. Il nuovo immobile, grazie alla collaborazione con Arexpo, sarà destinato a due attività. La prima è quella più strettamente formativa: qui troverà spazio l’Its che è stato aperto con la Fondazione Rizzoli e che ora è ospitato al Vignoli.

Le tre classi attuali diventeranno presto dodici e c’è l’esigenza di nuovi spazi perché Seregno sta diventando luogo di attrazione post diploma per chi vuole inserirsi nel mondo del lavoro.

La seconda attività che si svolgerà negli spazi della ex clinica Santa Maria, invece, è quella delle start up, quella dell’incubatore di idee, dell’acceleratore di idee, di innovazione. "Non sorgerà tutto nel giro di poco tempo – afferma Rossi – questo è sicuro, ma la strada è tracciata. Da contratto, comunque, tutto dev’essere concluso nel giro di 3 anni. Anche questa, per un ente pubblico, è una bella sfida e un segno di capacità".

La parte più difficile è stata quella iniziale. Non facile allacciare i rapporti con l’Inps, ente proprietario dell’immobile degradato, per arrivare all’acquisizione dell’area dopo la perizia dell’Agenzia delle Entrate. La somma concordata era anche esigua: 332mila euro. Per il solo abbattimento della struttura (a eccezione della chiesetta che è stata preservata per attività culturali), tra progetto ed esecuzione materiale dei lavori, la spesa risulta addirittura pari al doppio. Ora si corre. La ex clinica Santa Maria era la struttura sanitaria per eccellenza in Brianza, primo ospedale anche in grado di ospitare i pazienti in camere a due letti con bagno privato. Poi la chiusura negli anni ‘70 e il lento abbandono. Lo aveva rilevato l’Inps, nell’intento di farne un centro direzionale, ma il progetto non aveva mai avuto un seguito concreto.

G.G.