STEFANIA TOTARO
Cronaca

’Ndrine, sconto di 5 anni per Francesco Elia

Affiliato alla Locale di Seregno, ha ottenuto la continuazione di reato per i due processi (droga ed estorsione) in cui era stato condannato.

di Stefania Totaro

Dopo l’annullamento della condanna all’ergastolo per un omicidio di ‘ndrangheta, per l’affiliato dei Cristello scatta anche lo ‘sconto’ di pena di 5 anni.

Il Tribunale di Monza ha accolto la richiesta di riunire in continuazione le pene di Francesco Elia, 47 anni, di San Giovanni di Mileto, ritenuto appartenente alla Locale di ‘ndrangheta di Seregno, scendendo a un totale di 15 anni e 4 mesi di reclusione. Francesco Elia era stato condannato a 11 anni e 4 mesi per narcotraffico internazionale nell’inchiesta “Ulisse 1"”della Dda di Milano e a 9 anni per estorsione aggravata dalle modalità mafiose nell’inchiesta “Ulisse 2”. Da complessivi 20 anni e 4 mesi di reclusione – in accoglimento di un ricorso degli avvocati Antonio Porcelli e Giuseppe Monteleone – Francesco Elia ha quindi avuto uno ‘sconto’ di 5 anni grazie a un riconteggio dovuto alla continuazione tra i reati contestati. Per Francesco Elia il 24 ottobre scorso era stata invece la quinta sezione penale della Corte di Cassazione, sempre in accoglimento di un ricorso della difesa, ad annullare con rinvio la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Rocco Stagno, 51 anni, ucciso il 29 marzo 2009. Secondo il pentito Antonino Belnome, l’omicidio è avvenuto in un macello abusivo di Bernate gestito dal vibonese Leonardo Prestia e il cadavere di Stagno sarebbe stato quindi posto su un escavatore e seppellito in un bosco. Rocco Stagno era lo zio di Antonio Stagno, quest’ultimo a sua volta cognato del 47enne Rocco Cristello di San Giovanni di Mileto, ucciso a Verano Brianza il 27 marzo 2008 con 19 colpi di pistola. Per gli inquirenti sia Rocco Cristello (già braccio destro del defunto boss di Mileto Carmine Galati) che Antonio Stagno – quest’ultimo a sua volta nipote dei Giampà di Lamezia – avrebbero avuto un ruolo fondamentale nelle dinamiche mafiose delle Locali di ‘ndrangheta di Seregno e Giussano, ma Rocco Cristello avrebbe avuto “doti mafiose” più elevate di Stagno, il quale per ragioni di supremazia mafiosa avrebbe pianificato l’eliminazione del cognato. Per vendicarlo sarebbe quindi scattato l’omicidio di Rocco Stagno. Imputazioni contestate nell’ambito dell’operazione “Bagliore” della Dda di Milano e costate l’ergastolo in via definitiva a Rocco Cristello, 57 anni, omonimo di San Giovanni di Mileto, da anni residente in Brianza; Claudio Formica, 55 anni, di San Giovanni di Mileto, residente a Mariano Comense; Leonardo Prestia, 47 anni, di Cessaniti; Massimiliano Zanchin, 45 anni, originario di Cessaniti, ma residente a Verano Brianza e Francesco Cristello, 40 anni, fratello di Rocco ed anche lui originario di San Giovanni di Mileto.

Unico annullamento con rinvio da parte della Cassazione è stato quello di Francesco Elia, che in risponderà a piede libero al nuovo processo in quanto la Corte d’Assise d’Appello di Milano l’ha scarcerato per decorrenza dei termini. Resta invece detenuto per le operazioni “Ulisse”.