REDAZIONE MONZA BRIANZA

Morosa di 15mila euro col Comune, sfrattata dalla casa popolare

A Lissone una 60enne ha accumulato 15mila euro di affitti non pagati e, trasferitasi in Francia, non ha mai lasciato ufficialmente l'alloggio comunale. Il municipio ha fatto scattare lo sfratto esecutivo

I vigili di Lissone

Lissone (Monza e Brianza), 14 novembre 2016 - Terzo sfratto in 7 mesi per i supermorosi delle case comunali. A perdere l'alloggio popolare, in questo caso, è stata una 60enne che ufficialmente viveva in un appartamento di proprietà del municipio in via Lamarmora, ma che da qualche tempo se n'era andata a vivere in Francia, trasferitasi per lavoro, senza però aver formalmente mai abbandonato la casa comunale. Il tutto lasciandosi dietro un debito di 15mila euro con le casse del municipio per affitti non pagati.

Così nei giorni scorsi il Comune ha fatto scattare lo sfratto esecutivo, riprendendo possesso dell'appartamento che ora potrà essere assegnato a qualcun altro che ne ha bisogno. Dopo vari solleciti senza risposta, l'Amministrazione ha inviato un "avviso di sloggio" e fatto partire la decadenza dall'alloggio pubblico, divenuto effettivo quando ufficiale giudiziario, agenti della Polizia Locale e un fabbro si sono presentati l'altro giorno alla porta.

Da aprile è il terzo sgombero di inquilini insolventi da una casa comunale. Lo sfratto avviene dopo che sono andati a vuoto gli inviti a sottoscrivere un piano di rientro dai debiti. Sempre in via Lamarmora c'era stato un altro sfratto esecutivo in ottobre, con una donna italiana di 50 anni che ha perso il diritto all'alloggio dopo aver maturato una morosità di 14mila euro. In precedenza, in aprile, era toccato a un giovane italiano single con 50mila euro di affitti arretrati non versati, sfrattato da una casa in via Nenni: per rifondere i debiti, a quest'ultimo il Comune ha chiesto la cessione del quinto dello stipendio, ossia il versamento nelle casse del municipio del 20% dello stipendio da lui percepito.