
Droga sequestrata dalla Finanza
Monza, 23 dicembre 2017 - «I cartelli della droga hanno investito anche nel marketing e sono riusciti a trasformare il consumo delle sostanze stupefacenti in consumismo. E questo è l’aspetto più pericoloso, soprattutto fra i giovani». Giovanni Galimberti, responsabile dell’unità operativa delle Dipendenze all’ospedale San Gerardo di Monza, guarda gli ultimi dati ufficiali raccolti dal Ministero: «Il 34% degli studenti fra i 15 e i 19 anni ammette di aver utilizzato almeno una volta nella vita una sostanza psicoattiva illegale, il 27% nell’ultimo anno. E se l’85% ha provato una sola sostanza, il restante 15% consuma più droghe contemporaneamente». Un mercato vasto, nel quale la gran parte recita la parte del cliente, ma qualcuno finisce anche per diventare soggetto attivo del commercio.
La cronaca consegna storie di ragazzini ancor più giovani caduti nella trappola della droga.
«Tutti concordano sulla precocizzazione del fenomeno. Oggi sempre più giovanissimi utilizzano droghe, soprattutto cannabinoidi. Sono almeno il 30% e di loro il 10% ha usato cannabis sintetica, comprata via internet. Ed è una sostanza molto più pericolosa di quella naturale perché è più potente e con effetti superiori».
L’ultimo ragazzino di soli 14 anni trovato a Brescia con la cocaina nello zainetto di scuola, allarga il problema ad altre droghe e lancia l’allarme sulla mancata percezione dell’illegalità del traffico di stupefacenti...
«Questo caso mi pare legato a uno sfruttamento dei ragazzi da parte della malavita organizzata ed è certo un fenomeno che esiste, ma il problema è l’uso di cocaina: fra chi è sotto i 19 anni il 4% ha provato almeno una volta la cocaina, l’1,3%, invece, l’eroina. Che non è più la droga dei tossici. E adesso l’hanno riciclata facendotela fumare».
Sostanze più facili da recuperare grazie anche internet e con costi o più accessibili?
«La cocaina è quasi alla portata di tutti. Ma si innesca poi un problema culturale».
Eppure ci insegnano fin da piccoli che la droga fa male...
«Il problema è la mistificazione della realtà. Certi argomenti sono trattati in maniera superficiale, passano dei falsi messaggi che inquinano i ragionamenti seri. E c’è una non cultura diffusa, con la creazione di miti che i giovani prendono d’esempio».
I giovani di oggi sono più suggestionabili?
«L’età fra i 15 e i 19 anni è neurobiologicamente in crescita: mentre la parte più istintuale è formata, quella razionale si completa intorno ai 20, 21 anni. I ragazzi sono “scoperti” e quindi hanno meno difese».
Chi si droga o chi spaccia spesso ha famiglie normalissime... Non dovrebbero essere i genitori o comunque i “grandi” a compensare?
«Sembra che il mondo adulto abbia abdicato a una parte del proprio ruolo, diciamo “normativo”, verso i ragazzi».